Un ponte per…

Tra gli oggetti teorici che mi hanno affascinato da sempre, al primo posto assoluto per distacco c’è il ponte di Einstein-Rosen. Ma di cosa si tratta? Spiegarlo in termini comprensibili a tutti è decisamente un’impresa complicata. Proviamoci lo stesso.

Un ponte di Einstein-Rosen, spesso chiamato “tunnel spaziale” o “wormhole”, è un concetto affascinante che nasce dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein. Immagina il tessuto dello spazio-tempo come se fosse un foglio di carta, di piegarlo e di fare passare una matita in un buco attraverso di essa. In questo modo, invece di percorrere una lunga distanza, potresti “saltare” direttamente da un punto all’altro dello spazio, senza dover attraversare il percorso intermedio.

Per capire meglio, bisogna partire dalla teoria della relatività di Einstein, che descrive come la gravità influenzi lo spazio-tempo. Secondo questa teoria, lo spazio-tempo è come una rete flessibile che può essere deformata da oggetti massicci come stelle e pianeti. Un “ponte di Einstein-Rosen” è una sorta di tunnel che collega due punti distanti nello spazio-tempo, permettendo un passaggio diretto tra di essi.

Ma come funziona il ponte di Einstein-Rosen?

Per semplificare, immagina lo spazio-tempo come una distesa piatta. Se metti un oggetto pesante, come una palla, sulla distesa, questa si incurva verso il basso, creando una sorta di “depressione”. Ora, se prendi un’altra palla e la metti lontano dalla prima, e poi provi a collegarle con un tunnel che attraversa la curvatura, potresti immaginare un “ponte” che collega le due aree, passando attraverso la curvatura dello spazio-tempo. Questo ponte sarebbe un “wormhole”.

In teoria, un wormhole permetterebbe di spostarsi da un punto all’altro dell’universo in tempi molto brevi, senza dover percorrere tutta la distanza tra i due punti. Tuttavia, questo rimane solo un concetto teorico e non abbiamo mai trovato un wormhole nel mondo reale.

Il concetto di ponte di Einstein-Rosen è stato introdotto da Albert Einstein e dal fisico Nathan Rosen nel 1935, quando hanno studiato le soluzioni alle equazioni di campo della relatività generale. Inizialmente, lo studio era focalizzato su particolari “soluzioni” matematiche per descrivere le particelle subatomiche. Però, con il tempo, si è compreso che queste soluzioni potevano anche essere interpretate come ponti nello spazio-tempo.

Questi “ponti” non sono davvero come dei tunnel che possiamo attraversare, ma una curiosa struttura matematica che lega due punti di spazio-tempo. In altre parole, sono una possibilità teorica che potrebbe esistere, ma senza alcuna evidenza concreta.

Un aspetto molto affascinante dei ponti di Einstein-Rosen è che, se esistessero davvero, potrebbero rendere possibile viaggiare velocemente attraverso l’universo. Questo concetto ha ispirato numerosi film e libri di fantascienza, dove i personaggi viaggiano attraverso wormhole per spostarsi tra stelle e galassie in modo istantaneo. Ma ci sono molte sfide teoriche e pratiche che dovremmo affrontare per capire se i ponti di Einstein-Rosen potrebbero essere reali o utili.

Uno dei problemi principali riguarda la stabilità del wormhole. Secondo le equazioni matematiche, un ponte di Einstein-Rosen sarebbe estremamente instabile e collasserebbe immediatamente a meno che non fosse sostenuto da una forma di materia sconosciuta, chiamata “materia esotica”, che ha proprietà molto strane, come la capacità di esercitare una pressione negativa.

Insomma, il ponte di Einstein-Rosen è per ora solo un’idea teorica affascinante. Nonostante sia una parte importante delle teorie cosmologiche e della fisica moderna, non abbiamo ancora trovato prove che questi ponti esistano davvero. Tuttavia, continuare a esplorare queste idee ci aiuta a capire meglio l’universo e le leggi che lo governano, aprendo la porta a nuove scoperte nel campo della fisica e della cosmologia.

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Stregati dalla luna?

Mi stupisce da sempre come molte persone ancora oggi credano a delle grandissime assurdità.

Ad esempio ci sono credenze popolari legate alla luna e alla crescita delle piante, così come il mito secondo cui i kiwi maturano meglio vicino alle banane. A quanto pare sono parte di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Sebbene affascinanti, queste pratiche non hanno alcun fondamento scientifico e si rivelano prive di logica alla luce delle conoscenze moderne.

Una delle credenze più diffuse è quella di piantare ortaggi, o travasare il vino, a seconda delle fasi lunari: luna crescente o calante. Secondo questa teoria, la luna avrebbe un’influenza gravitazionale che condizionerebbe la crescita delle piante, favorendo o ostacolando la germinazione e lo sviluppo. Tuttavia, la forza gravitazionale della luna è troppo debole per avere un impatto tangibile sulle piante. La crescita degli ortaggi dipende principalmente da fattori come la qualità del terreno, l’acqua, la luce e la temperatura, tutti elementi che non sono influenzati dalla fase lunare.

Inoltre, il fatto che la luna sia calante o crescente, piena o meno non toglie il fatto che il resto del satellite sia comunque presente. Non è che se vedi solo una falce di luna il resto è a fare la spesa da Eurospin.

Un’altra credenza popolare è quella secondo cui i kiwi maturano più velocemente se posti vicino alle banane. Questo mito si basa sul fatto che le banane emettono etilene, un gas che accelera il processo di maturazione dei frutti. Tuttavia, non è affatto necessario mettere i kiwi accanto alle banane per sfruttare questo effetto. Qualsiasi frutto che produce etilene, come le mele, potrebbe avere (non è dimostrato) lo stesso effetto sui kiwi, e non serve nemmeno avvicinarli fisicamente ad altri frutti per ottenere il risultato.

Sebbene queste tradizioni abbiano una lunga storia e possano sembrare interessanti, la scienza moderna ci insegna che la crescita delle piante e la maturazione dei frutti dipendono da fattori ben più concreti rispetto a credenze superstiziose o rituali legati alla luna o alla vicinanza di frutti specifici. La natura segue leggi biologiche ben definite, ed è meglio fidarsi della scienza piuttosto che delle antiche convinzioni popolari.

CAPITO MAMMA?

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Astronomy Domine

Credo che, in assoluto, la domanda più inflazionata in campo astronomico sia “Ci sono altre forme di vita intelligente nell’Universo?”.
Ora, volendo sorvolare sul fatto che nutro fortissimi dubbi che esistano delle forme di vita intelligente persino sul nostro pianeta, sapere se queste forme di vita extraterrestri ci siano o meno è ovviamente di importanza fondamentale. In realtà, potrebbero esistere ORA migliaia di civiltà, il punto è: fino a che punto sono progredite? Su altri pianeti potrebbero vivere esseri ancora allo stato primitivo come esseri tecnologicamente molto più avanzati di noi. Per quanto ne sappiamo potrebbero esserci state altre civiltà ora estinte, o potrebbero essercene nel futuro quando saremo estinti noi. Quello che cerco di dire è che non sappiamo niente. Ma quando anche avessimo la certezza che esiste una civiltà molto progredita, che ha sviluppato una qualche forma di viaggio interstellare e che è in grado di visitarci, dovremmo spostare l’attenzione su un’altra domanda: siamo davvero sicuri che sia una cosa buona essere visitati da questi alieni?
Non è un discorso razzista e neanche ho paura dell’invasione aliena.
Dimenticate per un attimo gli alieni cattivi di Independence Day o La Guerra dei Mondi, immaginate invece una razza di alieni pacifici e desiderosi di diffondere la loro tecnologia e le loro scoperte ad altre forme di vita. Magari anche antropomorfi per soddisfare il nostro gusto estetico.
Devo essere onesto, io non vorrei MAI che la razza umana venisse portata a conoscenza di strumenti e mezzi per poter portare i nostri conflitti e la nostra vergognosa ingordigia su altri mondi. Non vorrei mai un’astronave che possa portare la nostra specie su un altro pianeta da devastare.
Non siamo pronti per tutto questo.
Credo che una società tecnologica progredita che conosca il viaggio interstellare abbia dovuto superare conflitti interni e divisioni per giungere a questo traguardo prima di autodistruggersi in un olocausto nucleare o di morire di fame per mancanza di risorse e sovrappopolazione.
Non voglio neanche immaginare gli utilizzi cui i nostri lungimiranti governi potrebbero pensare per le nuove tecnologie che ci venissero donate.
Sono troppo pessimista? O forse finora nessuno ha mai agito in modo da farmi pensare che possa accadere l’opposto?
Se potessi scegliere io cosa fare, se fossi io l’alieno che giunge su questo pianeta, sarei molto simile al Klaatu di Ultimatum alla Terra, non diffonderei conoscenza ma cercherei solo di educare gli umani al rispetto.
Perché alla fine solo di questo si tratta.
Se c’è rispetto possiamo appartenere a religioni, culture, razze, etnie, paesi, lingue, continenti diversi ma l’uno non tenterebbe di prevaricare l’altro. Non cercherebbe di lucrare sull’altro. Ma da soli, evidentemente, non riusciamo a capirlo.
Spiace vedere che il 90% dei conflitti sono causati dalle religioni. La religione parla di pace e invece avvelena il mondo, ragazzi. Qualunque essa sia. Una visita di una civiltà aliena potrebbe forse aprirci gli occhi anche su questo. Se a visitarci fosse una specie di insetto o di polipo o di vattelappesca hai voglia a dire “a sua immagine a somiglianza”! Paul insegna…
Nel mio piccolo, ai miei figli sto cercando di insegnare solo tre regole: essere cortesi, essere cortesi, essere cortesi.
Basta poco. E’ difficile entrare in contrasto con qualcuno che è calmo, paziente e disponibile.
E’ un piccolo sforzo che tutti potrebbero e dovrebbero fare, facciamoci trovare pronti, e se nessun alieno venisse a trovarci, bè, ci avremmo comunque guadagnato.

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Dieci ragioni per le quali l’ateismo è superiore alla religione.

doctor god

Di Nat Queen, Professore di Matematica e Fisica della University of Birmingham, (articolo originale) tradotto e pubblicato con il consenso dell’autore.

1. Quale religione?

Ci sono molte religioni diverse, ed ognuna afferma di essere quella ‘vera’, con l’ovvia implicazione che tutte le altre siano false. La maggior parte delle religioni include anche molte sette differenti con dottrine mutualmente incompatibili. Ogni religione è ardentemente difesa dai suoi seguaci esattamente come le altre. Ovviamente non possono tutti avere ragione, ma possono avere tutti torto! E’ risaputo che bambini cresciuti in una famiglia di una particolare religione quasi inevitabilmente finiscono con l’aderire a quella religione. Questo indottrinamento è una forma di abuso sui minori. Se gli stessi bambini fossero cresciuti in famiglie differenti, i risultati sarebbero stati senza dubbio diversi. Così, la particolare religione adottata da molti individui è puramente un incidente di nascita. Anche se le dottrine di una particolare setta religiosa fossero giuste, tutte le altre sarebbero sbagliate. Ne consegue logicamente che la religione di una persona qualsiasi non è, quasi certamente, quella vera. In assenza di prove obiettive, è più razionale rigettare tutte le religioni piuttosto che adottarne una a caso. Se dio esistesse, potrebbe non approvare che le persone seguano una falsa religione!

[Nota: Poiché tutte le religioni hanno idee diverse a proposito dei loro dei, per semplicità ci riferiremo a tutti questi dei genericamente come ‘dio’, utilizzando la terza persona maschile per definizione]

2. Dove è la prova?

Non c’è uno straccio di prova in favore di nessuna religione. Libri antichi scritti quando le persone avevano poca comprensione scientifica del mondo naturale, senza prove indipendenti a confortare le loro affermazioni, non meritano una seria considerazione, anche se milioni di persone li riveriscono. Ci sono altrettante persone che seguono altre superstizioni che il resto del mondo considererebbe completamente infondate ed anche risibili. Gli antichi dei Greci e Romani erano basati su credenze consacrate ed abitudini seguite con fervore da innumerevoli persone. Perché l’idea moderna di dio dovrebbe essere migliore? Logicamente, non c’è differenza – semplicemente, non ci sono prove. Gli apologeti religiosi, che non hanno argomenti razionali a supporto delle loro credenze, spesso sfidano gli atei a provare che dio non esiste. Ovviamente, non è possibile provare la non-esistenza di dio, allo stesso modo in cui nessuno può provare la non-esistenza della fatina dei denti, degli unicorni, o di altri esseri immaginari. Se qualcuno afferma che qualche improbabile entità esiste, l’onere di fornire una prova ricade su quella persona. Credere in cose per le quali non ci sono prove oggettive merita solo il ridicolo, non il rispetto.

3. Dio è uno spregevole mostro malvagio

Dov’è il grande e compassionevole dio sul quale molte delle moderne religioni sono basate? Se un tale dio avesse davvero a cuore le persone del mondo e fosse potente come le religioni moderne affermano, potrebbe sicuramente rendersi noto a tutti in maniera incontrovertibile, dissipando così i dubbi e rivelando allo stesso tempo quale religione, se ce n’è una, è quella vera. E’ imbarazzato nel mostrarsi? Dov’era questo dio durante l’Olocausto e gli altri genocidi e massacri attraverso la storia, per non citare i disastri naturali che causano indicibili sofferenze tra gli innocenti? Dormiva? Era in vacanza? Si stava semplicemente godendo lo spettacolo perché è sadico? Troppo annoiato da tutto questo per preoccuparsi di intervenire? Puniva buoni e cattivi insieme per vendicarsi delle infrazioni di qualche persona? Un dio così ottuso, vendicativo e maligno sarebbe oltre il disprezzo, più malvagio di Hitler. Ma ovviamente non c’è motivo razionale di pensare che dio esista.

4. Perché preoccuparsi?

E’ ridicolo immaginare che un dio con il carattere affermato da molte religioni moderne possa davvero essere così egocentrico ed egoista da chiedere o anche solo aspettarsi che le persone gli rendano costantemente omaggio. Sarebbe un problema per lui che persone intelligenti non credano nella sua esistenza in assenza di ogni prova verificabile? In effetti, per un essere che ha creato l’intero Universo, tutta la popolazione umana sarebbe difficilmente notata! In una scala cosmica non c’è niente di ‘speciale’ nel nostro pianeta. La Terra gira intorno al Sole, che è una stella a malapena nella media alla periferia esterna della Via Lattea, galassia che contiene molti miliardi di altre stelle, molte con i loro propri pianeti, e ci sono 100 miliardi di galassie solo nell’Universo conosciuto. Gli scienziati sono convinti che sono innumerevoli i pianeti che possono ospitare la vita. Se un essere super intelligente potesse osservare l’intero Universo, la piccola chiazza della popolazione umana sulla Terra non sarebbe più importante di quanto lo siano per noi le formiche in un particolare giardino. Poiché non c’è prova che dio interagisca con il mondo, perché dovremmo avere qualche interesse negli strani rituali delle religioni moderne?

5. La religione è uno spreco di tempo ed energia

Pensate a tutto il tempo e l’energia spesa dalle persone religiose a predicare, pregare, cantare inni, salmodiare, borbottare, inchinarsi, inginocchiarsi, genuflettersi, fare movimenti innaturali con le mani, indossare indumenti religiosi o amuleti, digiunare, visitare santuari o ‘santoni’, fare pellegrinaggi, fare processioni, eccetera. Non esistono prove che alcuna di queste attività abbia mai prodotto risultati positivi. Oltretutto, ci sono stati numerosi incidenti quando disastri naturali o brutali omicidi sono capitati mentre grandi assemblee stavano presenziando a servizi religiosi in chiese o templi. Immaginate quanto potrebbe essere fatto se tutto il tempo, l’energia e le risorse assegnate a riti religiosi senza senso fossero deviate in scopi produttivi!

6. Non c’è bisogno dell’ipotesi dio

Gli antichi hanno inventato dio per dare una motivazione ai fenomeni naturali che non potevano spiegare in alcun altro modo – fulmini e tuoni, vulcani, cicli meteorologici e climatici, alluvioni, epidemie, il moto apparente dei corpi celesti in cielo, eccetera. Oggi, ognuno di questi fenomeni naturali è compreso dalla scienza. I princìpi generali dell’evoluzione Darwiniana sono il motivo della grande diversità delle forme di vita sulla Terra e spiegano in maniera convincente come forme di vita complesse, incluse le specie umane, si sono evolute da forme di vita più primitive, ed effettivamente ci sono prove sempre più abbondanti di questo. La cosmologia moderna ci ha reso capaci di capire come processi fisici che accadono naturalmente portano alla formazione di stelle e pianeti come la Terra. Non c’è bisogno di evocare spiegazioni soprannaturali per nessun fenomeno conosciuto. I fisici hanno oggi anche teorie plausibili per l’origine dell’Universo stesso. Nonostante molti dettagli rimangano incerti, il fatto che la scienza moderna offra delle possibili spiegazioni fisiche naturali di tutti i fenomeni conosciuti vuole dire che dio è ridondante. Il ‘dio delle lacune’ è morto!

7. L’ipotesi dio solleva più domande che quelle a cui risponde

Gli apologeti religiosi spesso dicono che dio, come creatore, fornisce una spiegazione semplice al perché siamo qui, e che questo spiega anche l’origine dell’Universo, come una ‘causa prima’. E’ vero esattamente il contrario – non spiega nulla! Un dio che ha progettato tutte le entità osservabili, incluse le molte forme di vita complesse, avrebbe dovuto essere una entità ancora più avanzata. Chi o cosa ha creato quel dio? Ciò conduce soltanto ad una infinita regressione. La risposta che dio è sempre esistito è semplicemente assurda. Che cosa ha fatto per tutta l’eternità finché ha finalmente deciso per qualche ragione che sarebbe stata una buona idea creare l’Universo? L’ipotesi alternativa che dio all’improvviso è balzato nell’esistenza è egualmente assurda. La natura del mondo contraddice chiaramente il personaggio del dio delle moderne religioni. Se dio è infinitamente buono, onnisciente ed onnipotente, perché la sua creazione è così imperfetta da produrre costantemente disastri naturali e malattie spaventose che si traducono in sofferenza indiscriminata, anche tra le persone più devote ed innocenti? Il cliché ‘dio lavora in modi misteriosi’ è soltanto un bidone.

8. La religione è fonte di malvagità

Attraverso la storia, i fanatici religiosi hanno intrapreso guerre sante e crociate, saccheggiato, torturato ed assassinato ‘eretici’ ed ‘infedeli’ semplicemente perché avevano differenti credenze. Hitler, che privatamente era un fedele cattolico, cercò di sterminare gli ebrei. Lo stato ebraico di Israele impose politiche di apartheid sui suoi abitanti arabi. Musulmani sciiti e sunniti si uccidono tra loro indiscriminatamente in Iraq. Le tensioni tra indù e musulmani che hanno accompagnato la creazione del Pakistan grazie alla separazione dall’India hanno portato alla perdita di centinaia di migliaia di vite. Sanguinosi conflitti tra protestanti e cattolici in Irlanda del Nord sono proseguite per decenni. La chiesa cattolica non si è mai scusata per il suo stretto collegamento con il regime nazista in Europa. La posizione bigotta del Papa su controllo delle nascite ed aborto è responsabile di indicibili sofferenze e morti. Alcune nazioni islamiche praticano punizioni barbare, come decapitazione e lapidazione, nel nome della religione. Varie religioni predicano mutilazioni genitali, metodi disumani di macellazione degli animali, eccetera. La religione riempie alcune persone di un tale odio verso gli altri che li fa diventare attentatori suicidi. La lista di atrocità e di crimini contro l’umanità dovuta alla religione è infinita. I difensori della religione amano dire che tutte queste cose non combaciano con lo spirito della loro religione. Ma i libri ‘santi’ sui quali le loro religioni sono basate non sono migliori. Chiunque esamini con attenzione la bibbia può leggere che dio ha inviato epidemie, ordinato omicidi e genocidi, ordinato sacrifici umani, legittimato la schiavitù, eccetera. Il corano, ugualmente malevolo, promuove saccheggio, tortura, stupro ed omicidio.

9. La religione è disumanizzante

Le persone religiose seguono vari dogmi senza pensare e sono indottrinate a non chiedere spiegazioni sulle affermazioni senza sostanza dei loro leader religiosi. Per contrasto, gli atei sono più propensi ad avere una mente inquisitiva, a pensare da soli, ed a formare credenze basate solamente sul peso delle prove. Una comprensione scientifica dei fenomeni naturali fisici e biologici ispira molto più timore che l’ingenua credenza che dio è responsabile per tutto. Come è possibile che qualcuno non sia impressionato dalla moderna cosmologia, che spiega la formazione di galassie, stelle e pianeti, dall’evoluzione Darwiniana, che è responsabile della stupefacente diversità ed adattamento della vita, dalla biologia moderna, che spiega come le cellule si dividono e come funzionano gli organismi, o dalla meccanica quantistica, che governa la struttura dell’atomo? L’ateismo è superiore anche nella sfera della moralità. E’ molto più nobile per le persone fare delle cose perché sentono che le loro azioni sono giuste piuttosto che obbedire a delle regole religiose basate sulla minaccia che qualche invisibile entità vendicativa sta guardando ogni loro mossa. Le persone razionali sono padrone delle loro vite, non schiavi che servono un qualche inesistente dio. La religione è un insulto alla dignità umana.

10. La religione impedisce il progresso

Praticamente tutte le religioni insegnano ai loro seguaci di accettare i loro dogmi senza domande, e questo inibisce il pensiero libero ed originale e l’innovazione. Gli esempi abbondano durante la storia, fino ai giorni nostri. Un buon esempio ce lo fornisce la chiesa cattolica. Galileo Galilei, uno dei più brillanti scienziati della sua epoca, fu denunciato all’Inquisizione e perseguitato per il resto della sua vita perché insegnava che la Terra gira intorno al Sole, contraddicendo il dogma della chiesa che la Terra sedeva immobile al centro dell’Universo. Ancora peggio, il grande filosofo Giordano Bruno fu bruciato sul rogo per ‘eresia’. In tempi moderni, la chiesa cattolica preferirebbe condannare innumerevoli donne alla miseria ed alla sofferenza piuttosto che permettere loro di controllare i loro corpi tramite semplici ed indolori metodi contraccettivi, e scoraggia la ricerca sulle cellule staminali, che potrebbero migliorare o salvare le vite di milioni di persone. Negli Stati Uniti, i fondamentalisti religiosi hanno obbligato varie scuole a restringere l’insegnamento dell’evoluzione e di altre teorie scientifiche, ed invece indottrinano i bambini con le idee del ‘creazionismo’ (oggigiorno rietichettato ‘progetto intelligente’), uccidendo quindi la curiosità scientifica e la comprensione in migliaia di giovani menti inibendo il futuro progresso scientifico. In molte nazioni arretrate, persone scarsamente educate subiscono il lavaggio del cervello dai leader religiosi portandoli a credere che c’è una migliore vita dopo la morte ad attenderli. Questo diffonde disfattismo ed ammortizza la lotta per la giustizia sociale ed un miglior tenore di vita.

Conclusione (specialmente per quelli bloccati nella vecchia triste strada della religione): Non c’è nessun dio. Smetti di preoccuparti e goditi la tua vita!

Una nota finale

Una qualsiasi delle dieci ragioni sopra esposte è sufficiente per rigettare la religione. Ho scritto questa pagina per registrare i miei pensieri su questo argomento come scienziato, e naturalmente la stragrande maggioranza degli scienziati sono atei. Molto altro potrebbe essere detto su questo argomento, ma questo saggio è stato mantenuto il più corto possibile nella speranza che sarebbe stato più leggibile.

Un resoconto molto più lucido e completo del perché molti scienziati rifiutano la religione può essere trovato nel libro ‘L’illusione di Dio’ di Richard Dawkins, che raccomando di tutto cuore come ulteriore lettura.

Bill Maher Quote

 

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Spirit in the sky

Lo sguardo è fisso verso Ovest, dove la nana gialla che chiamiamo Sole e che a noi sembra tanto grande, è appena scesa sotto l’orizzonte.
Fa molto freddo e ci sarà da aspettare, ma sono preparato e comunque non ho intenzione di rinunciare a fare quello che sto facendo.
Sono dieci giorni precisi che piove ed il cielo è stato coperto al 100% per tutto questo tempo, e non ho avuto nessuna possibilità di dare un’occhiata alle stelle, cosa che adoro fare.
Dall’altra parte, ad Est, la luce che arriva dalla città impedisce di vedere “spuntare” le prime stelle dal tessuto della volta celeste. Mi muovo un po’, cammino perché ho i piedi gelati nonostante i calzettoni e le scarpe pesanti, e siamo a Roma, non a Novosibirsk!
Il tempo passa, come sempre troppo lentamente quando aspettiamo qualcosa, ma passa e magicamente si inizia a vedere qualcosa là in alto, è Betelgeuse e fra poco saranno visibili chiaramente anche Al Nitak, Al Nilam e Mintaka, le stelle della cintura di Orione. Poi arrivano quasi contemporaneamente Rigel, Aldebaran e Giove, che ci fa compagnia da tutto l’inverno. Le stelle del Toro si vedono ormai tutte chiaramente, ed alle mie spalle l’Orsa Maggiore e Polaris sono già dei fari. Peccato che sia presto per vedere l’Orsa Minore, ha delle stelle molto più fioche ma non per questo meno affascinanti.
Intanto è diventata visibile la spada di Orione ed al centro si intuisce, guardandola con un semplice binocolo, la grande Nebulosa di Orione che ci appare come una macchia confusa di cinque stelle molto vicine tra loro.
Ma ormai l’ultimo chiarore del giorno è sparito e mi rivolgo di nuovo ad Ovest, in cerca di un punto sfocato poco al di sopra della linea dell’orizzonte. L’ho individuato ma sarà lui? Inforco il binocolo e finalmente la vedo che erutta la sua coda in tutta la sua gloria. C/2011 L4, per gli amici Pan-STARRS.
E’ uno spettacolo che non capita tutti i giorni, ho avuto la fortuna di vedere altre comete negli anni passati ma ogni volta è sempre emozionante. Mi accorgo che mi sto facendo un po’ prendere come mi capita sempre in questi casi e mi spunta qualche lacrima (o sarà il freddo?). La seguo finché posso, una ventina di minuti con le mani che a malapena riescono a tenere il binocolo tanto sono diventate insensibili, finché la vedo poggiare dolcemente sulla linea dell’orizzonte, per qualche minuto è ancora visibile la coda e poi sparisce del tutto.
Mentre metto via il binocolo e scendo dal terrazzo per rientrare in casa a riprendere sensibilità alle mani comincio a pensare. Ci sono voluti 27 milioni di anni dalla prima scimmia antropomorfa all’Homo Sapiens e questa cometa in particolare tornerà fra 100 milioni di anni. Non so se il nostro pianeta, questa fragile oasi nel nulla cosmico, sarà ancora abitato per quella data ma di sicuro quelli che la vedranno passare non saranno uomini come noi. Saranno esseri superiori, spero migliori, che avranno trovato un compromesso tra benessere personale e sfruttamento delle risorse, perché se non lo avranno trovato semplicemente non saranno lì.
Le loro conoscenze saranno la summa di quelle delle persone che li hanno preceduti, e forse parleranno anche di noi, e diranno ai loro figli “l’ultima volta che questa cometa è passata qui vicino la Terra era abitata da un popolo primitivo che inquinava persino l’ambiente nel quale viveva”
Vorrei concludere con le parole di Edgar Mitchell, un uomo che ha camminato sulla Luna e che vorrei fare mie perché è esattamente quello che penso:

“Nello spazio esterno si sviluppa una coscienza globale istantanea, un orientamento verso le persone, una intensa insoddisfazione con lo stato del mondo, e un senso di costrizione a fare qualcosa al riguardo. Da lì sulla Luna, la politica internazionale sembra così meschina. Vorresti prendere un politico per la collottola e trascinarlo lontano per un quarto di milione di miglia e dire: ‘Guarda quella, figlio di puttana!’”

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Ad astra

Non trovo mai niente.
Conosco però un sacco di persone che, a sentirle, riescono sempre a trovare qualche cosa.
Un telefonino, 50 euro, documenti, computer, chiavi, tablet, gioielli, zaini, portafogli e tutto un bazar di cose che la gente, distrattamente, perde. Non entro nel merito del “cerco il proprietario o me lo tengo”. Non serve. Dopotutto siamo italiani.
Queste persone che vivono la loro vita a testa bassa si considerano fortunate perché trovano sempre qualcosa.
Io no. Ma non perché sono sfortunato.
Semplicemente, sono abituato a guardare in alto. Mi capita spesso di stare di notte all’aperto a guardare le stelle, vivere in campagna aiuta e lo faccio sin da bambino (consapevole che tra una cosa e l’altra non riuscirò mai a mettere via abbastanza soldi da comprare un telescopio con i controcosi per trasformare una semplice passione in un vero hobby) e più di una volta mi è capitato di inciampare come un fesso.
Ma più che un fatto del momento è una vera attitudine per me guardare oltre. Lo faccio sempre, anche di giorno non sto mai a guardarmi i piedi come tanti ma cerco di spaziare con lo sguardo spinto da una curiosità innata. A volte penso che se ci siamo evoluti così tanto è solo grazie alla curiosità. Ho letto una frase tempo fa, di solo due parole: “Question everything”.
Rispecchia esattamente il mio modo di pensare e di vivere. Se tutti al mondo la pensassero così sarebbe un mondo n volte migliore. Ma purtroppo c’è ancora gente che crede a un suo dio, all’oroscopo, alla profezia Maya, al santone che toglie il malocchio. Accettano supinamente qualsiasi cosa viene loro detta senza farsi il minimo scrupolo di chiedersi, quantomeno, se sia minimamente possibile verificare scientificamente questa cosa.
Una persona a me molto vicina, vedendo il genere di libri che leggo (Dawkins, Hawking, Russell, Schopenauer passando per Einstein, Hack ed altri), mi ha detto che non dovrei fidarmi ciecamente di un libro scritto da un uomo come me, che per definizione è fallibile. Il pensiero che libri come la bibbia siano stati anch’essi scritti da uomini ma tanti non abbiano nessun problema a fidarsene ciecamente non l’ha neanche sfiorata.
E’ una delle tante prove che le religioni sono il male di questo mondo. Vedere il grottesco teatrino delle cerimonie religiose mi disgusta profondamente. Vedere gente che va in chiesa tutte le domeniche a battersi il petto (e a confrontare i vestiti per ostentare quello più bello) e poi quando ti incontra per strada, cristianamente, neanche ti saluta, offende la mia intelligenza.
Mi consolo sapendo che i giovani non frequentano quasi più le chiese. A malapena fanno la comunione e solo perché “è la festa dei bambini”, e questa è una speranza per il futuro. Quasi nessuno si fa più prete per fortuna, e credo davvero che di qui a cinquant’anni il cristianesimo sarà un ricordo.
E questo solo grazie all’istruzione. Per altre religioni ci vorrà molto più tempo, perché nei paesi del terzo mondo o in medio oriente l’istruzione non è una priorità, ma alla fine scienza e progresso vinceranno.
E sarò ben felice di continuare a non trovare niente.

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Pale Blue Dot

Un puntino
La Terra da sei miliardi di km.

«Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L’insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni “superstar”, ogni “comandante supremo”, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l’illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell’Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.

La Terra è l’unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c’è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l’astronomia è un’esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c’è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l’uno dell’altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l’unica casa che abbiamo mai conosciuto.»

(Carl Sagan)

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Assurdità in TV

A volte qualcosa riesce ancora a stupirmi.

Ad esempio vedere canali normalmente improntati ad un atteggiamento scientifico cadere così in basso da cavalcare le teorie più assurde solo per catturare audience.

“I giorni dell’apocalisse” su DMAX e “La fine del mondo” su National Geographic Channel ne sono un esempio. Davvero c’è qualche cerebroleso davvero convinto che il 21/12/2012 ci sarà la fine del mondo?

Se è così, lo invito a mandarmi tutti i suoi soldi il giorno 20/12, tanto il giorno dopo non varranno nulla e/o saranno superflui.

Bah.

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