Quando perdi un amico, con lui se ne va una grande parte di te.
Sai che non avrai più modo di vederlo, di sentire la sua voce, di godere del suo affetto e della sua compagnia, non ci saranno più giochi, scherzi e risate insieme.
Vai avanti, perso nei ricordi e con una ferita nel cuore e sai che i momenti passati con lui non torneranno più.
Ed è difficile trovare le parole giuste per ricordarlo, anche per uno come me al quale le parole non fanno certo difetto.
Mi manchi, anche se sono passate solo poche ore dalla tua scomparsa.
Mi sento svuotato, annientato.
C’è un antico detto zen che recita più o meno: “L’amicizia e l’amore non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè.”
E’ quello che hai fatto tu ed anche se mi sento, e mi sentirò sempre, responsabile della tua morte, so che doveva accadere prima o poi e che questo ti ha evitato ulteriori sofferenze.
Sei stato come e più di un fratello per me, il mio grande amico; questo non mi eviterà di sentirmi solo, ma renderà il viaggio più leggero.
Grazie per quello che mi hai dato.

Ciao Rufio, ciao mio bel gattone.

Photo courtesy of Giulia Pagliero
Photo courtesy of Giulia Pagliero
Condividi:

2 thoughts on “Friends will be friends”

  1. Ti capisco.
    Quando si chiacchiera del più e del meno, c’è sempre qualcuno che se ne esce con la stronzata “belli i gatti, ma l’affetto che ti dà un cane è tutta un’altra cosa”.
    E tu sai che non cambia assolutamente niente, tutti i nostri amici pelosi, a modo loro e compatibilmente col proprio carattere, ti danno tutti sé stessi.
    Io avevo Trudy, che mi ha fatto compagnia per vent’anni passando da un carattere da felino selvaggio incazzosissimo e pericoloso a pelouche morbido e scaldino invernale.
    Fino a quando non se ne è andata, sulle proprie zampe, chissà dove. Il modo migliore che hanno gli animali per non farti soffrire.
    Ho passato quello che stai passando tu con Yoda. Portato dal veterinario al mattino perché non stava bene, soppresso improvvisamente un’ora dopo per evitargli le inutili sofferenze di una malattia che non gli avrebbe dato scampo. E io nemmeno c’ero, non gli ho potuto dire addio; questa cosa me la porterò dentro per sempre.
    L’ho fatto solo mentre lo mettevo a riposare nell’angolo sacro del giardino, ma non è la stessa cosa. :'(
    Quest’anno sono 10 primavere ma sembra ieri.
    Non posso darti niente, se non la mia più sincera comprensione dei tuoi sentimenti. Un abbraccio.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.