Quando ho deciso di mettere in piedi questo blog, è stato solo per fare esperienza nella gestione di un webserver, e non mi aspettavo certo di avere anche dei lettori. Non l’ho mai pubblicizzato, e a parte il post automatico su Twitter (dove del resto non è che abbia molti followers), ogni qual volta pubblico un nuovo articolo, in pochi sanno che esiste. E non mi interessa proprio averne di più, non ho mai capito quelli che si affannano per accumulare compulsivamente followers, come se servisse ad avere più prestigio o gliene venisse in tasca qualcosa. In buona sostanza, io scrivo solo per me stesso. E’ un modo per concentrarmi su un evento o un pensiero e ragionarci su finché non lo comprendo appieno, oppure per esternare delle sensazioni o dei sentimenti che non saprei tirare fuori in altro modo.
Non sono mai stato bravo a farlo.
Ora che ci penso potrebbe anche essere un modo per farsi conoscere meglio, in una società dove conta solo l’apparenza ed anche persone che magari si conoscono da anni fanno fatica ad apprezzare le varie sfaccettature del carattere altrui.
Lo ammetto, non ho un carattere facile. Forse anche per questo faccio amicizia con molta difficoltà, e riesco a considerare amiche le persone solo dopo una lunga conoscenza. Un amico può chiedermi qualunque cosa, in genere mi faccio in quattro per aiutare. E’ nel mio DNA, anche mio padre è così, magari lascio stare cose personali anche più importanti per aiutare un amico in difficoltà, specie se si tratta di aggiustare qualcosa. Adoro riparare le cose. Riparo di tutto, o almeno ci provo. In genere ci riesco. Quello che non sono in grado di riparare sono le cose importanti: i rapporti personali, ad esempio. Sempre per via di questo caratteraccio che mi ritrovo. Per fortuna il gruppo ristretto di amici che ho lo sa e si comporta di conseguenza.
Non vorrei che si pensasse che sono un misantropo: la compagnia mi piace. Sono solo molto selettivo. Mi piace andare a cena fuori con gli amici e a volte anche far venire tutti a casa mia per mangiare qualcosa in genere molto dannoso e calorico cucinato da me.
Alla fine della fiera vi starete chiedendo dove voglio andare a parare, ed in effetti questo post è solo per ringraziare pubblicamente i miei amici. Per essermi amici e per permettermi di essere loro amico.
Ricevo molto di più di quello che do’ e forse non lo merito. Ed anche se tra amici quasi sempre i ringraziamenti sono superflui, voglio dedicare loro questa poesia di Alberto Cortez.
Ai miei amici devo la tenerezza
e le parole di sostegno e l’abbraccio,
il condividere con tutti loro il prezzo
che ci presenta la vita ogni giorno.
Agli amici devo la pazienza
di sopportare le spine più appuntite
gli sbalzi d’umore
la negligenza, le vanità
le paure e i dubbi.
Una barca fragile di carta
sembra a volte l’amicizia
ma non ce la farà mai
la tempesta più violenta
perché quella barca di carta
ha afferrato al suo timone
come capitano e timoniere
un cuore, un cuore, il mio cuore.
Grazie ad te.