Piccoli passi

Oggi è passato a trovarmi un amico con un dono prezioso: quattro altoparlanti PA da 150W ciascuno. Non ho ancora mollato con il mio sogno di costruire la casetta in legno dove poter suonare senza disturbare nessuno, e questi altoparlanti, uniti al mixer amplificato 6 canali e all’impianto voci che già possiedo, sono un bel passo avanti. Peccato che negli ultimi tre anni il prezzo del legname, anche da costruzione, è praticamente triplicato; ai prezzi del 2020 avrei già costruito il costruibile da un pezzo, invece mi tocca aspettare tempi migliori. Ma non demordo.

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Finalmente vivo

Oggi sono tornato a suonare in gruppo dopo quasi 3 mesi.
Devo dire che nonostante fossimo soltanto in 4 (su 7) mi sono divertito come il primo giorno, anche se dover cantare E suonare mi stressa tantissimo.
Sono una di quelle persone che se deve fare le due cose separatamente ci riesce abbastanza dignitosamente, a farle insieme non faccio bene nessuna delle due.
In ogni caso preferisco suonare che cantare, e probabilmente anche chi ascolta preferisce sentirmi soltanto suonare… 🙂
In ogni caso, una band ai minimi termini per me è il massimo, è tutto molto più dettagliato, e ovviamente anche gli errori si sentono di più quindi è più difficile.
Avere la sala prove “di proprietà” è tutta un’altra cosa rispetto ad andare a provare in altri posti, e magari nemmeno sempre gli stessi.
Non solo perché lasci gli strumenti sul posto e ti eviti un trasloco ogni volta ma perché suonare con il tuo amplificatore ti permette, almeno a me che sono un bassista, di avere sempre QUEL suono, che in sala prove devi sempre ricercare visto che chi viene prima di te ha regolato l’amplificatore in base al suo gusto, e perdi tempo, e magari una volta cambi sala o trovi un ampli diverso, insomma è un casino.
Comunque, se vi capita di andare in giro e vedere il nostro logo su qualche locandina fermatevi qualche minuto ad ascoltarci, ma munitevi di pomodori, uova e frutta marcia!

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La scelta

Nella vita, spesso, si commettono degli errori.

Chi può dire di non aver mai sbagliato?

Il problema è quando l’errore avviene per una scelta consapevole fatta quando hai già in testa quel campanello di allarme che suona per avvisarti che stai per fare una minchiata.

Ma siccome sei orgoglioso (e non poco) decidi coscientemente di non ascoltarlo e vai avanti nel tuo proposito.

Mi è successo più di una volta ma mai come nell’ultima le conseguenze di quella scelta sono state scellerate. Parlo, ovviamente, di quando ho deciso di lasciare il gruppo nel quale suonavo.

Per essere onesti la scelta in sé era giusta: non c’erano più le condizioni per continuare, per via di divergenze sia nella gestione della band e del repertorio, sia perché qualitativamente non si riusciva a crescere.

E allora in cosa ho sbagliato?

Me lo sto ancora chiedendo. Me lo chiedo di giorno, mentre sono a lavoro o sto facendo qualcos’altro e sono da solo e libero di rimuginare. Me lo chiedo di notte, quando sono a letto e nel silenzio tutto si risveglia dolorosamente e non mi fa prendere sonno.

Tutto è nato come dicevo per divergenze, principalmente con una persona. Gli ho detto con rispetto tutto ciò che dovevo dirgli, più volte nel corso della nostra avventura e più volte ho ricevuto rassicurazioni che le cose sarebbero cambiate. Ma due anni dopo i problemi erano ancora lì, ed ho mollato.

Così all’improvviso mi sono trovato senza la possibilità di fare la cosa che amo di più in assoluto, e smaniavo per rientrare, ma, per farlo, avevo bisogno prima di chiarire la questione con questa persona, e visto che io avevo detto tutto ma lui no, mi aspettavo quanto meno una telefonata nella quale mi dicesse: “Andiamo a prendere un caffè io e te da soli e chiariamo la faccenda”.

Sia chiaro che non volevo delle scuse; nessuno dovrebbe scusarsi per essere fatto in un determinato modo o per avere un determinato carattere. Avevo più che altro bisogno di avere rassicurazioni per una volta sincere sul fatto che le cose dal punto di vista musicale sarebbero davvero cambiate.

Questa telefonata, malauguratamente, non è mai arrivata. Così, e forse questo è stato il mio sbaglio, nonostante le ripetute chiamate degli altri membri del gruppo, mi sono rifiutato di rientrare nella vana speranza che la chiamata arrivasse.

Dopo un paio di mesi dalla mia “dipartita” è stato chiamato un altro musicista al mio posto e la cosa si è risolta. Sono pronto a giurare che pensavo davvero che, per loro, fosse anche meglio in questo modo. Con me presente si poteva suonare solo rock e assolutamente niente di italiano. Adesso, avrebbero potuto anche diventare una cover band di Alessandra Amoroso o Annalisa.

Poi, due o tre giorni fa, il colpo di scena: ricevo la famosa e tanto agognata telefonata.

Ci incontriamo e ci diciamo tutto quello che avevamo in serbo da dirci, ed in due mesi e mezzo di cose da dire se ne accumulano parecchie ma, al contrario di quel che mi aspettassi è stato come non avere mai interrotto il nostro rapporto.

Abbiamo parlato con franchezza, stabilito cosa fare e dove vogliamo andare, ed ho visitato la nuova sala prove privata dove stava provando il resto della band. Andiamo a prendere il famoso ed agognato caffè e… sono tornato in ballo, e anche se oggi purtroppo la band ha subito un’altra defezione e non di poco conto (non so se posso parlarne per rispetto della persona in questione) da qui inizia una nuova storia che spero di poter narrare anche con video e immagini sulle pagine di questo blog.

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Dove eravamo rimasti

Da tanto tempo non aggiornavo più questo blog, all’inizio un po’ per mancanza di voglia dopo la morte del mio cane, poi avrei voluto farlo ma me ne è mancato il tempo.

Quando poi ho avuto sia voglia che tempo che argomenti, il Sig. Synology ha deciso che, dopotutto, il supporto che il mio NAS dava all’installazione di WordPress poteva e doveva essere assolutamente e tranquillamente sminchiata da uno dei numerosi updates del software di gestione, tale DSM.

Ad un certo punto con DSM7 mi sono trovato tagliato fuori dal mio stesso sito.

La mia fortuna è stata che lo avessi hostato in locale e avessi accesso in ogni caso a tutti i files della mia installazione, quindi l’impostazione era salva.

Discorso diverso per quanto riguarda il database per il quale ho dovuto risfoderare il fido PhpMyAdmin e tirarlo fuori di forza.

Ho tentato di “riparare” l’installazione ma per quanto facessi ricevevo sempre il solito errore 500, e se fate una breve ricerca sulla rete vi renderete conto che non ero il solo.

Così ho preso il coraggio a quattro mani ed ho tentato di installare wordpress in un container Docker, dove non solo sarebbe stato al sicuro da qualsiasi tentativo del cattivo Sig. Synology di bloccarmi l’accesso, ma sarebbe stato “portabile” in pochi minuti su qualsiasi altra piattaforma sulla quale potesse girare Docker, e cioè praticamente tutte, visto che gira anche sui tamagotchi…

Qui ci va una precisazione.

Per tutto questo devo ringraziare Marius Bogdan Lixandru, un ragazzo romeno che gestisce https://mariushosting.com, un sito che contiene centinaia di guide molto dettagliate per installare praticamente qualsasi cosa sul vostro Synology, ed il canale Discord da lui creato.

Grazie proprio ad una delle sue guide e ai consigli su Discord ho risolto diversi problemi che ho riscontrato nella configurazione del mio container e per questo lo ringrazio.

Ha fatto della sua passione un lavoro e se passate a trovarlo lasciate una donazione, anche di pochi euro, d’altra parte sul suo sito non ci sono pubblicità, non richiede iscrizioni di nessun tipo, non raccoglie i vosti indirizzi IP, e-mail, e non ci sono link referral di Amazon o altri store. Non ci sono pop-up e nemmeno cookies. Cosa volete di più?

Ciò detto, eccoci qui, si riparte, sperando che la voglia stavolta sia qui per restare.

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