Back to the future
Oggi, a distanza di 66 giorni dall’intervento, vorrei fare un breve recap delle cose positive e negative che esso ha comportato.
Fisicamente succede questo: lo stomaco viene trasformato in un tubo lungo e stretto, collegato direttamente a un’ansa dell’intestino tenue. Il cibo salta duodeno e parte del digiuno. Questo significa due cose simultanee: entra meno cibo e ciò che entra viene assorbita peggio. Ma il punto chiave è ormonale. Cambiano (mi ha detto il medico) incretine come GLP-1 e PYY, che modulano fame, sazietà e risposta insulinica. Il cervello riceve segnali nuovi: meno appetito, sazietà più precoce, minore oscillazione glicemica.
Quali sono le cose positive?
La perdita di peso è stata come previsto rapida e marcata, finora 22.5 Kg nel mio caso. E questo nella prospettiva di mantenerlo meglio rispetto a interventi puramente restrittivi.
La glicemia è tornata nella norma già nelle prime settimane, per un effetto ormonale intestinale che va oltre il semplice dimagrimento. Anche dislipidemia e apnea notturna sono sparite. Il mio mal di schiena cronico è ormai un ricordo.
La mia fame è cambiata: non è solo “mangio meno”, ma “ho meno stimolo a mangiare”. Questo mi rende molto più gestibile la rieducazione alimentare. La mia qualità di vita è assai migliorata: meno affanno, più mobilità, maggiore autonomia fisica.
Aspetti negativi.
L’OAGB è un intervento malassorbitivo: assorbo meno nutrienti, non solo meno calorie. Questo significa rischio concreto di carenze di ferro, vitamina B12, folati, calcio, vitamina D e proteine se l’integrazione non è rigorosa e continua. Gli esami del sangue sono già diventati un appuntamento fisso.
Fisicamente, fatico a riconoscere la mia immagine allo specchio. Non si tratta di pura estetica ma di essere abituati a una persona che ora semplicemente non c’è più. E, sperabilmente, non tornerà.
Il reflusso biliare è una complicanza possibile e specifica dell’OAGB. Non è frequentissimo, e finora non mi è mai successo, ma quando compare può essere fastidioso e talvolta richiede terapia o revisione chirurgica.
La perdita di peso rapida ha portato a una evidente perdita di massa muscolare anche se l’apporto proteico è sufficiente, e per fortuna non ho ancora problemi di pelle in eccesso. Quest’ultima non è un problema medico, ma avrebbe un impatto fisico e psicologico reale.
Ho ancora qualche problema a tornare alle attività precedenti, in particolare suonare il basso che è uno strumento “faticoso”. Prima potevo suonare 3 ore senza problemi, ora dopo 40 minuti mi fanno male le spalle.
Sul piano psicologico, il cambiamento è drastico e me ne sono reso conto da subito: il cibo non funziona più come prima, né come nutrimento né come regolatore emotivo.
Resta quindi solo da concentrarsi sul lungo periodo. Dopo 18–24 mesi l’effetto meccanico si stabilizza. Da lì in poi vince chi ha interiorizzato le nuove regole: integrazione quotidiana, controlli regolari, alimentazione strutturata e movimento.
Movimento che finalmente potrò iniziare a fare già da metà gennaio per riprendere il tono muscolare.
Spero di essere tra quelli che vinceranno questa sfida.