La prima volta che ho sentito parlare di Linux (il cui nome esatto sarebbe GNU/Linux, ma tant’è), il sistema operativo più avanzato al mondo si chiamava OS/2, ed Internet era ancora una entità sconosciuta alla maggior parte degli italioti e comunque ancora di là dal divenire sinonimo di Google prima e di Facebook poi.
Correva l’anno 1994 quando, sul mio PC con OS/2 Warp 3 faticosamente installato da una scatola di ben 51 floppy disk da 1,44Mb, provai la prima distribuzione: Slackware, curata da Patrick Volkerding.
Inutile dire che l’approccio fu meno che soddisfacente: i server grafici erano ancora, per essere generosi, molto limitati ed il 99% della configurazione del sistema doveva avvenire tramite il terminale. A questo aggiungiamo che non esisteva ancora un Google cui chiedere aiuto e se non conoscevi i vari comandi eri solo, abbandonato al tuo destino.
Ho rinunciato, ma con la promessa fatta a me stesso di riprovarci quando i tempi si fossero fatti più maturi. Promessa mantenuta, e a più riprese. Ho provato varie distribuzioni (Mandrake e Red Hat su tutte) ma non mi sono mai sentito pronto a fare lo switch, secondo me Linux non era ancora idoneo a diventare un sistema consumer ed onestamente non mi sentivo pronto neanche io.
Però fare tutte quelle prove mi è servito. Sono passato dalla paura di fare un semplice cat ad usare dpkg e apt, e poi ad usare i vari chmod e chown, collegarmi ad altre macchine via ssh e copiare file via rete con scp, scrivere da solo qualche script bash. Devo dire che usare abitualmente un Mac con il suo sottosistema BSD mi ha aiutato non poco a prendere dimestichezza con la filosofia *nix. La svolta vera però c’è stata con l’acquisto del mio primo Raspberry Pi, sul quale girava anche questo sito e che ora è in attesa di diventare il cuore di un cabinet per giochi arcade anni ’80.
Ora il webserver gira su un Raspberry Pi2, quad-core e con 1 Gb di RAM ed il fatto di dover installare, configurare, ottimizzare, tutto da zero mi ha fatto rendere conto che, alla fine, se un sistema è pronto per me, tanto basta. Non mi faccio più tanti problemi ad usare il terminale, anzi quasi lo preferisco. Le mie prime esperienze informatiche sono state con un Commodore VIC-20, e poi Commodore 64 e ZX Spectrum (non ho mai capito perché preferire l’uno all’altro, erano due ottimi computer) quando o usavi la tastiera o erano pezzi di plastica inutili.
Qualche tempo fa, poi, un amico mi ha regalato un suo portatile dismesso ma ancora funzionante, di “penultima” generazione, ed ho deciso di provare a vedere se un PC Linux poteva sostituire senza problemi il mio iMac (che ormai ha sei anni e si avvia verso l’obsolescenza), così ho fatto una lista delle applicazioni installate ed ho cercato le equivalenti per Linux. Ho scelto una distribuzione che derivasse da Debian, che ritengo la migliore in assoluto ma poco votata ad un utilizzo desktop, e la scelta è caduta su Linux Mint. Installato, ha riconosciuto automaticamente tutte le periferiche (scheda video, rete, wifi) ed in pochi minuti ho avuto in mano un sistema funzionante e molto performante rispetto alla versione di Windows che era installata fino a poco prima.
Le applicazioni si comportano in modo egregio, ma devo ammettere che graficamente l’impatto è abbastanza brusco perché possiamo trovargli tutti i difetti ed i bugs che vogliamo, ma OS X è *BELLO*. Credo che si dovranno fare dei grossi passi in avanti per migliorare l’aspetto delle varie distribuzioni Linux se si vorrà trovare qualcuno anche solo disposto a provarlo perché, si sa, anche l’occhio vuole la sua parte. Anche la frammentazione, con millemila distribuzioni disponibili, non aiuta, e l’utente medio si sente perso e nell’impossibilità di fare una scelta. C’è anche un altra cosa di cui tenere conto, e non è meno importante. I Mac sono SILENZIOSI. Con lo schermo in standby non si riesce a capire se il mio iMac è acceso o spento mentre anche il PC più silenzioso ha almeno due ventole che fanno parecchio rumore (certo, a meno di spendere 100€ per una ventola…).
Parlando del lato economico se si prova a configurare sul sito Apple un iMac 4K al massimo della configurazione la cifra si avvicina ai 4000€. Un PC di pari configurazione costa intorno ai 1500€ e spendendo 100€ in più si può avere un sistema abbastanza silenzioso, mi pare una differenza mostruosa se si considera che se si guasta un componente in un iMac o si va alla Apple o si butta, mentre in un PC si sostituiscono ed AGGIORNANO componenti a piacimento.
Inoltre su un PC posso installare anche tre o quattro sistemi operativi diversi, ed uno di questi perdendo un po’ di tempo ed avendo mooooolta pazienza può essere anche OS X, mentre su Mac posso installare solo Windows e solo la versione supportata dai driver Apple…
Detto quanto sopra, il verdetto è il seguente: lunga vita al mio iMac! Spero che duri il più a lungo possibile e nel frattempo continuerò ad usare e fare pratica con Linux sul portatile, ma è sicuro che a prendere il posto del mio iMac sarà un PC perché non è più giustificabile la spesa di un Mac soltanto per un bel design dell’hardware ed un sistema operativo bello da vedersi se poi il tutto non si riflette anche sulle prestazioni o la dotazione software.
Non vorrei che questo piccolo blog diventasse una succursale di una qualsiasi associazione di consumatori, ma a volte succedono delle cose che vale la pena di far sapere a tutti, come è stato per gli addebiti di Tre per i falsi abbonamenti.
Nella fattispecie, oggi vorrei parlare di ACEA, società di proprietà del Comune di Roma (cosa che già di per sé non è una garanzia di solerzia e precisione) che allunga i suoi tentacoli su un po’ tutte quelle cose indispensabili per vivere in una società civile. Acqua, gas ed energia elettrica.
Partiamo dall’acqua. Sono DUE ANNI che invio regolarmente ogni due mesi circa un fax corredato da fotocopia del mio documento di identità con la richiesta di attivazione del RID bancario per non dover spendere due euro ad ogni bolletta che arriva. RID bancario, tengo a precisare, che ho attivato quando ho fatto il contratto, e che è stato annullato (DA ACEA) quando si sono migrati i RID nel sistema SEPA.
Attualmente, dopo ben due anni, ancora non è dato sapere perché questo RID non venga attivato. Ripetute chiamate al call center servono solo ad ascoltare operatori che a precisa domanda rispondono “Antani come trazione per due anche se fosse supercazzola bitumata, ha lo scappellamento a destra per via del tarapìa tapìoco”.
L’unica soluzione sarebbe di andare a perdere un giorno di vita e recarmi presso quella sorta di girone dantesco che è la sede ACEA di Piazzale Ostiense. Onestamente, preferirei il seppuku.
Ma se già questa situazione sembra assurda, aspettate di sentire cosa mi è capitato con il ramo energia di ACEA, dall’altisonante ed originale nome di AceaEnergia.
Ho ricevuto regolarmente le loro bollette di Luce&Gas fino ad Ottobre 2014 quando inspiegabilmente a Dicembre l’attesa bolletta per l’energia elettrica non mi viene recapitata. Non risulta nemmeno sul loro sito. Non è stata proprio emessa.
Aspetto qualche giorno, poi a Gennaio chiamo il loro call-center. Spiego la situazione e mi dicono che faranno un sollecito. Mi ritengo soddisfatto e la chiudo lì. A Marzo non si vedono ancora bollette. Richiamo e mi viene spiegato che si è bloccata la fatturazione. Bè, sblocchiamola, dico io. Mi dicono che se ne occuperanno loro e chiudiamo la chiamata. Siamo a Giugno e tutto tace. Richiamo. Ci sono problemi, posso per favore inviare la lettura del contatore? Certo che posso ma cazzo siamo nel 2015 ed il contatore potete leggerlo anche da remoto, siamo seri. Comunque lo faccio e mi dicono di attendere.
Io, per attendere, attendo, ma continuo a non ricevere bollette ed i KWh sul contatore continuano a correre. A Settembre (facciamogli fare almeno le ferie in pace, lavorano tanto poverini!) chiamo di nuovo. Ancora bloccato. Faranno il sollecito del sollecito e a breve risolveremo. Abbozziamo e tiriamo avanti. Siccome l’ho già tirata troppo per le lunghe facciamo che saltiamo a piedi pari altre due telefonate ed arriviamo a Giugno 2015, quando mi viene recapitata una bolletta di 1550€.
Non so voi ma io prendo poco di più di quella cifra ogni mese e per arrivarci lavoro sabati, domeniche, festivi e di notte. Quindi (indovinate) chiamo il call center e chiedo di rateizzare la bolletta. Nessun problema, mi dicono, ma devo aspettare che scada e poi richiamarli per la rateizzazione. La bolletta scade il 13 Luglio, il 28 o il 29 Luglio (non ricordo con precisione) li richiamo e mi danno le istruzioni: invia raccomandata a/r a Piazzale Ostiense con i dati della bolletta e ti arriva a casa il piano di rientro. Tutto bene me pare, no?
No. A fine Agosto parto per le ferie e questo fantomatico piano di rientro non è ancora arrivato. In compenso, però, mentre sono in vacanza, a casa mia arriva una raccomandata di preavviso di distacco dell’energia elettrica. Me la faccio inviare via fax e con quella davanti (ri)chiamo il call center. Siamo al 3 Settembre. L’operatrice mi dice che la richiesta di rateizzazione è arrivata, che è in lavorazione, che non era necessaria la raccomandata ma bastava un fax (e via altri 5 euro buttati) e mi garantisce che non ci sarà alcun distacco ma solleciterà l’invio del piano di rientro.
A metà settembre torno a Roma bello tranquillo e ricomincio il tran-tran quotidiano. Il 5 Ottobre mi staccano la corrente. Chiamo di nuovo i cerebrolesi di ACEA e mi dicono che “la rateizzazione è stata rifiutata IL 25 AGOSTO perché richiesta quando erano trascorsi più di dieci (10) giorni dalla scadenza della bolletta”. Se rivoglio la corrente devo pagare subito 1550€. Ora, l’ultima volta che ho guardato fuori non ho visto soldi crescere sui rami degli alberi, così mi sono rivolto all’unica persona che poteva aiutarmi, mio padre. Senza dire né a né ba ha fatto un bonifico dal suo conto (non naviga nell’oro) e pagato la bolletta, inviando la ricevuta ad ACEA, che il giorno dopo ha effettuato il riallaccio.
Di tutto questo che affermo, cara ACEA, ho documentazione scritta. Anche il numero dell’operatore con cui di volta in volta ho parlato.
Per fortuna, qui non siamo nella vigna dei coglioni. Mio padre ha 11KW e con 3 metri di cavo mi ha dato corrente per 24 ore. Ma cosa sarebbe successo ad un’altra persona? Pensate solo al cibo nel freezer. Pensate a chi vive collegato ad un macchinario o per entrare e uscire usa un montascale elettrico. A chi ha una delle nuove linee telefoniche VoIP e si ritrova ANCHE senza telefono. A chi ha bambini e/o anziani e non ha modo neanche di lavarsi perché le caldaie a gas usano comunque l’energia elettrica. Pensate a casa vostra, 24 ore senza corrente.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere ma questi sono i fatti. Ora mi e vi chiedo le seguenti cose:
1. Perché a Giugno 2015 non mi è stato detto che dovevo chiamare per la rateizzazione entro un termine di tot giorni?
2. Perché il 28/29 Luglio non mi è stato subito detto che ero oltre i termini della richiesta anzi mi si è fatta spedire una raccomandata aggiungendo altri soldi alla spesa?
3. Perché il 3 Settembre non mi è stato subito detto che la mia richiesta era stata bocciata in modo da tutelarmi per tempo ed evitare il distacco?
4. Perché invece di RIDURRE la potenza al 15% del nominale (nel mio caso poco meno di 700W) come previsto dalle vigenti norme di legge si è provveduto al distacco totale lasciando una famiglia con due bambini nell’isolamento totale?
ma soprattutto mi chiedo:
5. Perché per un disguido causato da AceaEnergia stessa (il blocco della fatturazione) che anzi io mi sono prodigato per far risolvere, e per l’incompetenza dei loro operatori di call center, adesso mi toccherà pagare anche oltre 130€ di spese per distacco e riallaccio.
La verità è che viviamo in un paese senza regole certe e senza nessuna difesa. Non siamo in grado di tutelarci da questi sciacalli, siamo carne da macello ed a chi ci governa non frega niente di noi. Basta guardarli durante le sedute in parlamento. Si capisce che noi nella loro testa proprio non ci siamo, quello che conta è solo il proprio tornaconto. Sono davvero schifato di questa situazione, ho dubitato a lungo se scrivere o no questo articolo ma alla fine ho deciso che ne valeva la pena, magari qualcuno lo leggerà e trovandosi nella stessa situazione si comporterà diversamente. Dal canto mio, ho già fatto richiesta di passaggio ad altro fornitore per luce e gas, non voglio avere più niente a che fare con AceaEnergia, anche se mi toccherà tenermela per l’acqua visto che agisce in regime di monopolio e per questo si permette di fare quello che vuole sulle spalle degli utenti. Potendo, preferirei bere l’acqua del pozzo piuttosto che dare anche un solo euro a loro.
Cinque fottuti giorni.
Tanto ci ho messo a recuperare qualcosa dalla microSD con su tutto il software del webserver e reinstallare e riconfigurare tutto.
Il bello è che avevo deciso di tornare a pubblicare qualche articolo quando tutto il ciborio ha deciso di passare a miglior vita…
Qualche giorno fa, il 15 gennaio, stavo tranquillamente passeggiando con mio figlio lungo Via Gregorio VII quando, alle 15.08, ho sentito arrivare un SMS. Ho preso l’iPhone dalla tasca interna del giubbotto e letto:
“SEXY BOOM: Abbonamento attivato. Costo 5€/sett. Scarica i contenuti su http://pianeta.tre.it/hbase/cp/proxy?pageID=3199 Info&Disatt: 05211626586.”
Mi sono precipitato a chiamare il numero di cui sopra per disattivare un servizio mai richiesto ed infatti subito dopo ho ricevuto un altro SMS:
“SEXY BOOM: Il servizio è stato disattivato. Per riattivazione vai su http://sexyboom.mobi”
Preoccupato di un eventuale addebito ho inviato immediatamente un tweet al servizio clienti Twitter del mio operatore, Tre Italia, dal tono un po’ alterato per via della situazione:
“@Tre_It ricevuto SMS di attivazione abusiva del servizio sexy boom prontamente disattivato. Vi diffido dall’addebitarmi cinque euro vergogna”
Il resto della giornata è passato così, senza altri eventi, ma il mattino seguente, 16 gennaio, controllando il traffico della mia SIM ricaricabile ho subito notato l’addebito di 5€ per l’attivazione del giorno precedente. Nessuna risposta al mio tweet, quindi ho chiamato il 133, passato tutta la trafila di voci registrate per cercare l’opzione per parlare con un operatore, senza successo. Mi sono di nuovo rivolto a Twitter scrivendo di nuovo al servizio clienti:
“@Tre_It Scrivo qui e non rispondete, chiamo il 133 e non posso parlare con operatore, cosa devo fare? Mi avete sottratto 5 euro abusivamente”
Dopo pochi minuti ho ricevuto la loro risposta, nella quale mi chiedevano di contattarli con un messaggio diretto sempre su Twitter:
“@lucaspeed Mandaci pure segnalazione in DM #SocialCare3”
La mia segnalazione è stata semplicemente:
“d Tre_it servizio sexy boom attivato abusivamente a 5€, non richiesto e disattivato appena ricevuto SMS su num 3******003, esigo il rimborso, grazie”
Il giorno seguente, 17 gennaio, ho ricevuto da Tre il seguente messaggio diretto:
“d lucaspeed Ciao,ti informiamo che il servizio in oggetto è un servizio in abbonamento consistente in contenuti scaricabili la cui attivazione può avvenire solo in uno dei seguenti modi: da portale 3 App&Store, da m-site (siti internet mobili) esterni di fornitori di servizi in abbonamento o tramite banner di advertising presenti su siti web o presenti in applicazioni. Per attivare il servizio, il Codice di Autoregolamentazione Servizi Premium (CASP) richiede che il cliente debba cliccare sul tasto di attivazione presente nella pagina di acquisto, confermando la piena ed inequivocabile consapevolezza e volontarietà nella sottoscrizione del servizio. Il rapporto contrattuale sorge infatti tra la Società che fornisce lo specifico servizio attivato ed il Cliente stesso, nel momento di adesione al servizio offerto, con totale estraneità di 3 a tale rapporto. In ogni caso abbiamo provveduto a disattivare gli abbonamenti che risultavano attivi. Ad ogni buon conto 3, ritenendo che il tuo reclamo denoti buona fede nella inconsapevolezza dell’avvenuta attivazione ed in ragione dell’essere questo un episodio singolo, ti ha erogato una ricarica omaggio di 10 euro per i 2 contenuti scaricati dalla tua utenza,certi di farti cosa gradita. Ti invitiamo pertanto a porre attenzione durante la navigazione, in quanto come già detto sopra, non sono previsti ulteriori rimborsi”
Per lo meno questo è quello che hanno scritto loro, quello che io ho letto è “BLA BLA BLA BLA E’ COLPA TUA”. Si può dire su internet che mi giravano le palle a manetta? Incazzato come non mai ho voluto rispondere per filo e per segno a Tre cercando di spiegare la situazione nella quale questa attivazione è avvenuta, scrivendo loro questo messaggio:
“d Tre_It Vi ringrazio per la risposta e la ricarica, ma tengo a precisare quanto segue: sul mio telefono non sono presenti applicazioni di terze parti a parte due o tre che non sono giochi o app gratuite ma strumenti di lavoro profumatamente pagate quindi non è possibile che abbia cliccato su qualche banner (mai VISTO un banner in senso assoluto sul mio iPhone) e soprattutto anche avendolo fatto non avrei mai e poi mai approvato l’abbonamento SE mi fosse stato richiesto; non visito siti con giochini e simili; inoltre non ho scaricato mai contenuti dalla mia utenza sfruttando quell’abbonamento essendomi limitato a disattivare l’abbonamento MENO DI DIECI SECONDI DOPO AVERE LETTO L’SMS DI ATTIVAZIONE! Quando mi è arrivato questo SMS stavo tranquillamente passeggiando con il telefono in tasca ed è abbastanza complicato attivare abbonamenti con il pensiero. Credetemi, sono oltre venti anni che mi occupo di assistenza tecnica hardware e software sui tre principali sistemi operativi quindi non state parlando con un novellino. Volevo che fosse chiaro tutto questo perché questa cosa non è successa soltanto a me ma a molte altre persone a giudicare da quello che si legge sui forum. Capisco che ci siano aziende che giochino sulla buona fede altrui attivando a caso abbonamenti che, anche se vengono disattivati immediatamente, fruttano almeno 5 euro ad utenza. Quello che mi chiedo è perché una società come la vostra avalli comportamenti di tal guisa. Anni fa sono passato con entrambe le mie utenze a Tre proprio per evitare cose simili che accadevano con Wind. Non mi fa piacere sapere che succeda anche con voi, e, se è successo a me che sono un informatico e sono “scafato”, figuriamoci cosa possa accadere agli altri. Tra l’altro, per cautelarmi ho cambiato da tempo i DNS sul mio apparato (sì, si può fare…) e non c’è possibilità alcuna di andare sul portale 3 con altri DNS. Se il provider di contenuti è tenuto a richiedere una conferma di attivazione, e non lo fa, siete voi che siete tenuti a controllarlo, noi utenti non possiamo, siamo carne da macello. In ogni altro caso, c’è una breccia importante nella vostra sicurezza. Vi ringrazio per l’attenzione e vi chiedo cortesemente di disattivare del tutto la possibilità di attivare abbonamenti di questo tipo sulle mie due utenze 3**.****003 e 3**.****144 così da evitare spiacevoli inconvenienti in futuro. Con immutata stima, Luca Pagliero”
A quanto pare, e questo bisogna riconoscerlo, in Tre Italia cercano di curare le relazioni con il cliente più di quanto facciano gli altri operatori. Infatti il mattino seguente, 18 gennaio, ho ricevuto questo messaggio:
“d lucaspeed Abbiamo girato internamente la tua segnalazione, ti facciamo sapere prima possibile! #SocialCare3”
Sono rimasto in paziente attesa di notizie durante il weekend (non che mi aspettassi risposte di domenica) e lunedì mattina, 20 gennaio, ricevo la loro risposta:
“d lucaspeed Ciao Luca, con il nostro precedente script, abbiamo cercato semplicemente di rispondere alla tua domanda circa la modalita’ di attivazione tecnica di questi tipi di servizi, che nello specifico, si contraddistinguono in due tipologie: sms e contenuti.Gli sms premium sono inerenti prevalentemente a servizi attivabili inviando messaggi a numerazioni particolari (solitamente in decade 4): alcuni esempi pratici possono essere notizie di cronaca, calcio, od anche i semplici avvisi di movimentazione dell’estratto conto bancario e della carta di credito (in base alla banca utilizzata). A questo proposito, ti informiamo che possiamo provvedere a bloccare questi servizi a fronte della tua richiesta, conscio del rischio che vengano sospesi eventuali sms bancarie della carta di credito. La seconda tipologia invece, i contenuti, sono quei servizi che si possono attivare solo ed esclusicamente (non ci sono altre modalita’ di attivazione) cliccando sui banner pubblicitari a volte presenti sulle applicazioni/giochi gratuite, scaricabili dall’Apple Store (in caso di telefoni iPhone), dall’Android Market (in caso di terminali Samsung) o dall’OVI Store (per telefoni Nokia). Ti assicuriamo che non è tecnicamente possibile che l’attivazione avvenga se l’utente, la cui sim viene riconosciuta dal server dell’applicazione, non clicca sulla pagina o sul contenuto stesso.La stessa circostanza che tu riferisci di avere il terminale in tasca, è perfettamente compatibile con qaanto ci hanno riportato anche molti clienti, che a causa di un contstto accidentale sulla loro tastiera, col telefono mentre nella tasca della giacca (senza blocco tastiera),muovendosi hanno involontariamente cliccato sul tasto centrale di accesso al web ed al portale deteminando l’attivazione dei contenuti, un po’ come avviene che si attivi la macchina fotografica del telefono a causa di un contatto accidentale se non si bloccaa la tastiera. Nel caso specifico, ti consigliamo sempre di prestare attenzione nell’utilizzare quelle applicazioni, e di contattarci nel caso in cui dovessi ricevere delle notifiche relative a giochi/suonerie/sfondi, in maniera da poter fare sempre dei controlli puntuali A differenza degli sms premium sopracitati per cui possiamo inserire un barring preventivo sulle numerazioni in decade 4, per i contenuti wap billòing cio’ non è possibile”
In poche parole, ho premuto accidentalmente il tasto centrale che il mio iPhone, che è anche in una custodia rigida, non ha e mi sono collegato al portale Tre che non è accessibile dal mio telefono. Ma bravi, complimenti! E poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata…
Nel frattempo ho notato nella mia timeline un retweet del servizio clienti Tre, di un altro utente:
“Un grazie pubblico alla @Tre_It , che mi ha restituito 5€ di un servizio non richiesto! pic.twitter.com/nuhuAFkl92”
Quindi in Tre mentono sapendo di menta! Ma non siamo tutti cretini. Mi chiedo quante persone abbiano fottuto con questo sistema. Ho deciso allora di contattare questo utente:
“@mik***** perdonami la domanda, per caso il problema con 3 era una attivazione indesiderata del servizio sexy boom? A me è successo.”
La sua risposta non si è fatta attendere:
“@lucaspeed , a me era il servizio red girls. E sono sicuro di non aver cliccato su nessun banner pubblicitario.”
Aspetta, questo fatto mi ricorda qualcosa… Ho risposto all’utente informandolo che volendo è possibile limitare l’accesso degli smartphone al portale Tre semplicemente cambiando i DNS:
“@mik***** risultava anche lo scaricamento di 2 contenuti. E dal mio iPhone non si può andare sul portale 3 perché ho cambiato i DNS :)”
A questo punto poteva bastare. La situazione era davvero kafkiana. Era abbastanza chiaro che qualcuno stava facendo attivazioni a casaccio sperando di prendere almeno i 5€ della prima settimana, da moltiplicare per n-mila attivazioni, fanno 5*n-mila euro. In breve un bel mucchio di soldi. Anche volendo, Tre non avrebbe potuto replicare di fronte all’evidenza della truffa (non di Tre ma di aziende che si appoggiano al loro portale). Siccome però sono un fesso e non so tenermene una, mi sono sentito in dovere di replicare al messaggio di Tre, punto su punto:
“d Tre_It Vi ringrazio per la risposta. Quello che intendevo farvi capire, e come me credo diverse altre persone con le quali sono in contatto via Twitter, è che se una azienda qualunque tipo questa sexy boom o red girls decide di attivare A VOSTRA INSAPUTA un abbonamento su dei numeri telefonici a caso, poi a pagare siamo noi utenti. Siamo allora tutti degli idioti? Chi controlla queste “aziende”? Di chi è l’onere della prova? Come si può DIMOSTRARE che un servizio è stato espressamente richiesto dall’utente? L’unica cosa CERTA è che sul mio iPhone questi banner non ci sono mai stati. Le tre o quattro applicazioni che ho (se volete posso elencarvele) non hanno MAI visualizzato nessun banner. Quindi non posso averlo attivato io. Neanche per sbaglio, non sono un utonto e per me l’iPhone è uno strumento di lavoro, non un gioco. Per giocare ho un iPad che ho preso espressamente solo wifi per evitare sorprese. L’altra domanda che non ha ancora avuto risposta è la seguente: per accedere al portale 3 e scaricare contenuti bisogna usare i DNS di 3 altrimenti il portale non è accessibile. Ora, siccome sul mio iPhone i DNS che uso NON sono quelli di 3 (verificabile quando volete), come ho fatto a scaricare i due contenuti che mi avete rimborsato? Mi pare evidente che qualcosa non quadra, ed il fatto che avete rimborsato anche altre persone non fa che confermare questo fatto. Mi avete rimborsato e ve ne ringrazio, ma cose del genere in un mondo perfetto non dovrebbero accadere affatto. Peccato che siamo in Italia. Se dovesse accadere di nuovo, visto che come mi avete scritto “non ci saranno altri rimborsi”, l’unica via sarebbe una denuncia contro ignoti alle autorità competenti (authority, polizia postale) così da capire finalmente come possano attivarsi da soli degli abbonamenti. Sono molti anni ormai che sono cliente 3, pensate che 11 anni fa lavorando in un negozio di telefonia io stesso ho portato a 3 i suoi primi clienti con i precontratti con i videofonini NEC, è un’azienda che stimo e non vorrei essere costretto a lasciarla per colpa di qualcun altro che vuole fare il disonesto. Grazie e buon lavoro.”
Ad oggi, 25 gennaio, non ho avuto risposta. Non credo che l’avrò mai. Sono convinto che si possa dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio (tabulati telefonici, log di connessione, ecc.) se una richiesta è partita da uno specifico terminale, quindi in una ipotetica causa dovremmo essere al sicuro. Come difenderci? Cambiare operatore non è una soluzione praticabile, queste aziende possono attivare abbonamenti su qualsiasi numero telefonico, anzi il mio consiglio è “se capita, ed il vostro operatore vi rimborsa, non cambiatelo”. Il rischio è di cambiarlo e capitare con quello che se ne frega e non vi rimborsa. Bisognerebbe andare in causa, ma ne vale la pena per 5€? L’unica soluzione sarebbe imporre agli operatori di dare ai propri clienti l’opportunità di rinunciare del tutto alla possibilità di attivare questi abbonamenti, un po’ come capita ai numeri 144-166 sulle linee telefoniche classiche. La legge inoltre prevede che anche se si clicca inavvertitamente su un link di attivazione, prima di attivare l’abbonamento deve essere richiesta all’utente la conferma con una finestra successiva. Invece no. Di fatto, non accade. Ma chi controlla? Lo Stato se ne fotte, troppo preso a cercare rimedi per salvare culi e poltrone ai politici nostrani per preoccuparsi dei problemi, financo piccoli, della gente normale. Gli operatori fanno il minimo indispensabile perché, alla fine della fiera, questi servizi portano soldi (tanti) nelle casse dell’azienda. Possiamo difenderci da soli, ma purtroppo usiamo delle armi spuntate. Vi lascio con l’immagine del mio iPhone, triste perché non può collegarsi al portale Tre, con la promessa di aggiornare l’articolo in caso di ulteriori sviluppi.
Credo che, in assoluto, la domanda più inflazionata in campo astronomico sia “Ci sono altre forme di vita intelligente nell’Universo?”.
Ora, volendo sorvolare sul fatto che nutro fortissimi dubbi che esistano delle forme di vita intelligente persino sul nostro pianeta, sapere se queste forme di vita extraterrestri ci siano o meno è ovviamente di importanza fondamentale. In realtà, potrebbero esistere ORA migliaia di civiltà, il punto è: fino a che punto sono progredite? Su altri pianeti potrebbero vivere esseri ancora allo stato primitivo come esseri tecnologicamente molto più avanzati di noi. Per quanto ne sappiamo potrebbero esserci state altre civiltà ora estinte, o potrebbero essercene nel futuro quando saremo estinti noi. Quello che cerco di dire è che non sappiamo niente. Ma quando anche avessimo la certezza che esiste una civiltà molto progredita, che ha sviluppato una qualche forma di viaggio interstellare e che è in grado di visitarci, dovremmo spostare l’attenzione su un’altra domanda: siamo davvero sicuri che sia una cosa buona essere visitati da questi alieni?
Non è un discorso razzista e neanche ho paura dell’invasione aliena.
Dimenticate per un attimo gli alieni cattivi di Independence Day o La Guerra dei Mondi, immaginate invece una razza di alieni pacifici e desiderosi di diffondere la loro tecnologia e le loro scoperte ad altre forme di vita. Magari anche antropomorfi per soddisfare il nostro gusto estetico.
Devo essere onesto, io non vorrei MAI che la razza umana venisse portata a conoscenza di strumenti e mezzi per poter portare i nostri conflitti e la nostra vergognosa ingordigia su altri mondi. Non vorrei mai un’astronave che possa portare la nostra specie su un altro pianeta da devastare.
Non siamo pronti per tutto questo.
Credo che una società tecnologica progredita che conosca il viaggio interstellare abbia dovuto superare conflitti interni e divisioni per giungere a questo traguardo prima di autodistruggersi in un olocausto nucleare o di morire di fame per mancanza di risorse e sovrappopolazione.
Non voglio neanche immaginare gli utilizzi cui i nostri lungimiranti governi potrebbero pensare per le nuove tecnologie che ci venissero donate.
Sono troppo pessimista? O forse finora nessuno ha mai agito in modo da farmi pensare che possa accadere l’opposto?
Se potessi scegliere io cosa fare, se fossi io l’alieno che giunge su questo pianeta, sarei molto simile al Klaatu di Ultimatum alla Terra, non diffonderei conoscenza ma cercherei solo di educare gli umani al rispetto.
Perché alla fine solo di questo si tratta.
Se c’è rispetto possiamo appartenere a religioni, culture, razze, etnie, paesi, lingue, continenti diversi ma l’uno non tenterebbe di prevaricare l’altro. Non cercherebbe di lucrare sull’altro. Ma da soli, evidentemente, non riusciamo a capirlo.
Spiace vedere che il 90% dei conflitti sono causati dalle religioni. La religione parla di pace e invece avvelena il mondo, ragazzi. Qualunque essa sia. Una visita di una civiltà aliena potrebbe forse aprirci gli occhi anche su questo. Se a visitarci fosse una specie di insetto o di polipo o di vattelappesca hai voglia a dire “a sua immagine a somiglianza”! Paul insegna…
Nel mio piccolo, ai miei figli sto cercando di insegnare solo tre regole: essere cortesi, essere cortesi, essere cortesi.
Basta poco. E’ difficile entrare in contrasto con qualcuno che è calmo, paziente e disponibile.
E’ un piccolo sforzo che tutti potrebbero e dovrebbero fare, facciamoci trovare pronti, e se nessun alieno venisse a trovarci, bè, ci avremmo comunque guadagnato.
Ultimamente macino parecchi chilometri in bicicletta, praticamente tutti i giorni.
Quando le gambe girano per conto loro per la testa non c’è molto da fare e così guardandomi intorno vedo delle cose che mi portano a farmi delle domande.
Mi chiedo ad esempio perché si cerca di cementificare e costruire praticamente ogni spazio libero anche nella periferia ex agro romano in cui vivo, si fanno case che nessuno può comprare.
Ho gli occhi per guardare e solo nei 10 km tra Via Boccea e Via Cassia ci sono CENTINAIA di appartamenti ben progettati, ben costruiti, molto belli da vedere ma assolutamente e tristemente vuoti. E sono in questo stato da quasi cinque anni. Un paio di mesi fa qualche imbecille da centro sociale ha pensato che vista la grande disponibilità si poteva provare a prendersele gratis. Occupandole. Anzi, okkupandole!
Per fortuna per una volta le forze dell’ordine sono riuscite ad intervenire in tempo e la cosa si è risolta. Ma sto divagando come al solito visto che per quanto strano possa sembrare, la cosa più strana – colpo di scena – non è neanche che queste belle case non si vendano.
La cosa secondo me veramente assurda è che sotto queste case, al livello del piano stradale, ci siano in vendita (neanche in affitto) dei NEGOZI.
Capite? In tutta Italia i negozi chiudono ad un ritmo impressionante, anche quelli più grandi e specializzati, ma si buttano via soldi per costruirne di nuovi ed inutili. Inutili per più di un motivo, aggiungerei.
Primo, perché ce ne sono già tanti sfitti da tempo di quelli che hanno chiuso negli ultimi anni.
Secondo, perché non credo che qualcuno creda davvero che la crisi attuale si possa risolvere senza lacrime e sangue.
Terzo, perché anche a crisi finita ci saranno parecchie remore a rischiare di nuovo tutto per aprire una nuova attività. Ed i vecchi negozianti – lo dico per esperienza familiare – non saranno sicuramente della partita. Hanno già dato. Tanto. Troppo.
Purtroppo, o per fortuna a seconda dei punti di vista, molti non si sono ancora resi conto che l’Italia è un paese che sta morendo. I vecchi sono sfiniti e tanto per agevolare l’occupazione giovanile lavorano ancora a 66-68 anni. I giovani sono provati da anni di precariato, e con la disoccupazione giovanile al 40% non vedono l’ora di potersene andare.
Siamo troppo stupidi per capire quali sono le cose da fare per mitigare gli effetti devastanti della crisi.
Non posso, non voglio pensare che chi ci governa sappia cosa e come fare e non muova un dito per timore di scontentare questa o quella lobby, la chiesa, la Germania, l’Europa. Chi se ne FOTTE, dell’Europa, giusto? Prima gli Italiani.
Dopotutto, il governo è al servizio dei cittadini, non deve servirsi dei cittadini. Anche se l’impressione che si ha è proprio quest’ultima.
E allora dico io, se questo Paese (non si può dire “di merda”, c’è una sentenza di Cassazione. Ora è vietato anche dire la verità) deve morire facciamo in modo che l’agonia duri il meno possibile.
Quando perdi un amico, con lui se ne va una grande parte di te.
Sai che non avrai più modo di vederlo, di sentire la sua voce, di godere del suo affetto e della sua compagnia, non ci saranno più giochi, scherzi e risate insieme.
Vai avanti, perso nei ricordi e con una ferita nel cuore e sai che i momenti passati con lui non torneranno più.
Ed è difficile trovare le parole giuste per ricordarlo, anche per uno come me al quale le parole non fanno certo difetto.
Mi manchi, anche se sono passate solo poche ore dalla tua scomparsa.
Mi sento svuotato, annientato.
C’è un antico detto zen che recita più o meno: “L’amicizia e l’amore non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè.”
E’ quello che hai fatto tu ed anche se mi sento, e mi sentirò sempre, responsabile della tua morte, so che doveva accadere prima o poi e che questo ti ha evitato ulteriori sofferenze.
Sei stato come e più di un fratello per me, il mio grande amico; questo non mi eviterà di sentirmi solo, ma renderà il viaggio più leggero.
Grazie per quello che mi hai dato.
Di Nat Queen, Professore di Matematica e Fisica della University of Birmingham, (articolo originale) tradotto e pubblicato con il consenso dell’autore.
1. Quale religione?
Ci sono molte religioni diverse, ed ognuna afferma di essere quella ‘vera’, con l’ovvia implicazione che tutte le altre siano false. La maggior parte delle religioni include anche molte sette differenti con dottrine mutualmente incompatibili. Ogni religione è ardentemente difesa dai suoi seguaci esattamente come le altre. Ovviamente non possono tutti avere ragione, ma possono avere tutti torto! E’ risaputo che bambini cresciuti in una famiglia di una particolare religione quasi inevitabilmente finiscono con l’aderire a quella religione. Questo indottrinamento è una forma di abuso sui minori. Se gli stessi bambini fossero cresciuti in famiglie differenti, i risultati sarebbero stati senza dubbio diversi. Così, la particolare religione adottata da molti individui è puramente un incidente di nascita. Anche se le dottrine di una particolare setta religiosa fossero giuste, tutte le altre sarebbero sbagliate. Ne consegue logicamente che la religione di una persona qualsiasi non è, quasi certamente, quella vera. In assenza di prove obiettive, è più razionale rigettare tutte le religioni piuttosto che adottarne una a caso. Se dio esistesse, potrebbe non approvare che le persone seguano una falsa religione!
[Nota: Poiché tutte le religioni hanno idee diverse a proposito dei loro dei, per semplicità ci riferiremo a tutti questi dei genericamente come ‘dio’, utilizzando la terza persona maschile per definizione]
2. Dove è la prova?
Non c’è uno straccio di prova in favore di nessuna religione. Libri antichi scritti quando le persone avevano poca comprensione scientifica del mondo naturale, senza prove indipendenti a confortare le loro affermazioni, non meritano una seria considerazione, anche se milioni di persone li riveriscono. Ci sono altrettante persone che seguono altre superstizioni che il resto del mondo considererebbe completamente infondate ed anche risibili. Gli antichi dei Greci e Romani erano basati su credenze consacrate ed abitudini seguite con fervore da innumerevoli persone. Perché l’idea moderna di dio dovrebbe essere migliore? Logicamente, non c’è differenza – semplicemente, non ci sono prove. Gli apologeti religiosi, che non hanno argomenti razionali a supporto delle loro credenze, spesso sfidano gli atei a provare che dio non esiste. Ovviamente, non è possibile provare la non-esistenza di dio, allo stesso modo in cui nessuno può provare la non-esistenza della fatina dei denti, degli unicorni, o di altri esseri immaginari. Se qualcuno afferma che qualche improbabile entità esiste, l’onere di fornire una prova ricade su quella persona. Credere in cose per le quali non ci sono prove oggettive merita solo il ridicolo, non il rispetto.
3. Dio è uno spregevole mostro malvagio
Dov’è il grande e compassionevole dio sul quale molte delle moderne religioni sono basate? Se un tale dio avesse davvero a cuore le persone del mondo e fosse potente come le religioni moderne affermano, potrebbe sicuramente rendersi noto a tutti in maniera incontrovertibile, dissipando così i dubbi e rivelando allo stesso tempo quale religione, se ce n’è una, è quella vera. E’ imbarazzato nel mostrarsi? Dov’era questo dio durante l’Olocausto e gli altri genocidi e massacri attraverso la storia, per non citare i disastri naturali che causano indicibili sofferenze tra gli innocenti? Dormiva? Era in vacanza? Si stava semplicemente godendo lo spettacolo perché è sadico? Troppo annoiato da tutto questo per preoccuparsi di intervenire? Puniva buoni e cattivi insieme per vendicarsi delle infrazioni di qualche persona? Un dio così ottuso, vendicativo e maligno sarebbe oltre il disprezzo, più malvagio di Hitler. Ma ovviamente non c’è motivo razionale di pensare che dio esista.
4. Perché preoccuparsi?
E’ ridicolo immaginare che un dio con il carattere affermato da molte religioni moderne possa davvero essere così egocentrico ed egoista da chiedere o anche solo aspettarsi che le persone gli rendano costantemente omaggio. Sarebbe un problema per lui che persone intelligenti non credano nella sua esistenza in assenza di ogni prova verificabile? In effetti, per un essere che ha creato l’intero Universo, tutta la popolazione umana sarebbe difficilmente notata! In una scala cosmica non c’è niente di ‘speciale’ nel nostro pianeta. La Terra gira intorno al Sole, che è una stella a malapena nella media alla periferia esterna della Via Lattea, galassia che contiene molti miliardi di altre stelle, molte con i loro propri pianeti, e ci sono 100 miliardi di galassie solo nell’Universo conosciuto. Gli scienziati sono convinti che sono innumerevoli i pianeti che possono ospitare la vita. Se un essere super intelligente potesse osservare l’intero Universo, la piccola chiazza della popolazione umana sulla Terra non sarebbe più importante di quanto lo siano per noi le formiche in un particolare giardino. Poiché non c’è prova che dio interagisca con il mondo, perché dovremmo avere qualche interesse negli strani rituali delle religioni moderne?
5. La religione è uno spreco di tempo ed energia
Pensate a tutto il tempo e l’energia spesa dalle persone religiose a predicare, pregare, cantare inni, salmodiare, borbottare, inchinarsi, inginocchiarsi, genuflettersi, fare movimenti innaturali con le mani, indossare indumenti religiosi o amuleti, digiunare, visitare santuari o ‘santoni’, fare pellegrinaggi, fare processioni, eccetera. Non esistono prove che alcuna di queste attività abbia mai prodotto risultati positivi. Oltretutto, ci sono stati numerosi incidenti quando disastri naturali o brutali omicidi sono capitati mentre grandi assemblee stavano presenziando a servizi religiosi in chiese o templi. Immaginate quanto potrebbe essere fatto se tutto il tempo, l’energia e le risorse assegnate a riti religiosi senza senso fossero deviate in scopi produttivi!
6. Non c’è bisogno dell’ipotesi dio
Gli antichi hanno inventato dio per dare una motivazione ai fenomeni naturali che non potevano spiegare in alcun altro modo – fulmini e tuoni, vulcani, cicli meteorologici e climatici, alluvioni, epidemie, il moto apparente dei corpi celesti in cielo, eccetera. Oggi, ognuno di questi fenomeni naturali è compreso dalla scienza. I princìpi generali dell’evoluzione Darwiniana sono il motivo della grande diversità delle forme di vita sulla Terra e spiegano in maniera convincente come forme di vita complesse, incluse le specie umane, si sono evolute da forme di vita più primitive, ed effettivamente ci sono prove sempre più abbondanti di questo. La cosmologia moderna ci ha reso capaci di capire come processi fisici che accadono naturalmente portano alla formazione di stelle e pianeti come la Terra. Non c’è bisogno di evocare spiegazioni soprannaturali per nessun fenomeno conosciuto. I fisici hanno oggi anche teorie plausibili per l’origine dell’Universo stesso. Nonostante molti dettagli rimangano incerti, il fatto che la scienza moderna offra delle possibili spiegazioni fisiche naturali di tutti i fenomeni conosciuti vuole dire che dio è ridondante. Il ‘dio delle lacune’ è morto!
7. L’ipotesi dio solleva più domande che quelle a cui risponde
Gli apologeti religiosi spesso dicono che dio, come creatore, fornisce una spiegazione semplice al perché siamo qui, e che questo spiega anche l’origine dell’Universo, come una ‘causa prima’. E’ vero esattamente il contrario – non spiega nulla! Un dio che ha progettato tutte le entità osservabili, incluse le molte forme di vita complesse, avrebbe dovuto essere una entità ancora più avanzata. Chi o cosa ha creato quel dio? Ciò conduce soltanto ad una infinita regressione. La risposta che dio è sempre esistito è semplicemente assurda. Che cosa ha fatto per tutta l’eternità finché ha finalmente deciso per qualche ragione che sarebbe stata una buona idea creare l’Universo? L’ipotesi alternativa che dio all’improvviso è balzato nell’esistenza è egualmente assurda. La natura del mondo contraddice chiaramente il personaggio del dio delle moderne religioni. Se dio è infinitamente buono, onnisciente ed onnipotente, perché la sua creazione è così imperfetta da produrre costantemente disastri naturali e malattie spaventose che si traducono in sofferenza indiscriminata, anche tra le persone più devote ed innocenti? Il cliché ‘dio lavora in modi misteriosi’ è soltanto un bidone.
8. La religione è fonte di malvagità
Attraverso la storia, i fanatici religiosi hanno intrapreso guerre sante e crociate, saccheggiato, torturato ed assassinato ‘eretici’ ed ‘infedeli’ semplicemente perché avevano differenti credenze. Hitler, che privatamente era un fedele cattolico, cercò di sterminare gli ebrei. Lo stato ebraico di Israele impose politiche di apartheid sui suoi abitanti arabi. Musulmani sciiti e sunniti si uccidono tra loro indiscriminatamente in Iraq. Le tensioni tra indù e musulmani che hanno accompagnato la creazione del Pakistan grazie alla separazione dall’India hanno portato alla perdita di centinaia di migliaia di vite. Sanguinosi conflitti tra protestanti e cattolici in Irlanda del Nord sono proseguite per decenni. La chiesa cattolica non si è mai scusata per il suo stretto collegamento con il regime nazista in Europa. La posizione bigotta del Papa su controllo delle nascite ed aborto è responsabile di indicibili sofferenze e morti. Alcune nazioni islamiche praticano punizioni barbare, come decapitazione e lapidazione, nel nome della religione. Varie religioni predicano mutilazioni genitali, metodi disumani di macellazione degli animali, eccetera. La religione riempie alcune persone di un tale odio verso gli altri che li fa diventare attentatori suicidi. La lista di atrocità e di crimini contro l’umanità dovuta alla religione è infinita. I difensori della religione amano dire che tutte queste cose non combaciano con lo spirito della loro religione. Ma i libri ‘santi’ sui quali le loro religioni sono basate non sono migliori. Chiunque esamini con attenzione la bibbia può leggere che dio ha inviato epidemie, ordinato omicidi e genocidi, ordinato sacrifici umani, legittimato la schiavitù, eccetera. Il corano, ugualmente malevolo, promuove saccheggio, tortura, stupro ed omicidio.
9. La religione è disumanizzante
Le persone religiose seguono vari dogmi senza pensare e sono indottrinate a non chiedere spiegazioni sulle affermazioni senza sostanza dei loro leader religiosi. Per contrasto, gli atei sono più propensi ad avere una mente inquisitiva, a pensare da soli, ed a formare credenze basate solamente sul peso delle prove. Una comprensione scientifica dei fenomeni naturali fisici e biologici ispira molto più timore che l’ingenua credenza che dio è responsabile per tutto. Come è possibile che qualcuno non sia impressionato dalla moderna cosmologia, che spiega la formazione di galassie, stelle e pianeti, dall’evoluzione Darwiniana, che è responsabile della stupefacente diversità ed adattamento della vita, dalla biologia moderna, che spiega come le cellule si dividono e come funzionano gli organismi, o dalla meccanica quantistica, che governa la struttura dell’atomo? L’ateismo è superiore anche nella sfera della moralità. E’ molto più nobile per le persone fare delle cose perché sentono che le loro azioni sono giuste piuttosto che obbedire a delle regole religiose basate sulla minaccia che qualche invisibile entità vendicativa sta guardando ogni loro mossa. Le persone razionali sono padrone delle loro vite, non schiavi che servono un qualche inesistente dio. La religione è un insulto alla dignità umana.
10. La religione impedisce il progresso
Praticamente tutte le religioni insegnano ai loro seguaci di accettare i loro dogmi senza domande, e questo inibisce il pensiero libero ed originale e l’innovazione. Gli esempi abbondano durante la storia, fino ai giorni nostri. Un buon esempio ce lo fornisce la chiesa cattolica. Galileo Galilei, uno dei più brillanti scienziati della sua epoca, fu denunciato all’Inquisizione e perseguitato per il resto della sua vita perché insegnava che la Terra gira intorno al Sole, contraddicendo il dogma della chiesa che la Terra sedeva immobile al centro dell’Universo. Ancora peggio, il grande filosofo Giordano Bruno fu bruciato sul rogo per ‘eresia’. In tempi moderni, la chiesa cattolica preferirebbe condannare innumerevoli donne alla miseria ed alla sofferenza piuttosto che permettere loro di controllare i loro corpi tramite semplici ed indolori metodi contraccettivi, e scoraggia la ricerca sulle cellule staminali, che potrebbero migliorare o salvare le vite di milioni di persone. Negli Stati Uniti, i fondamentalisti religiosi hanno obbligato varie scuole a restringere l’insegnamento dell’evoluzione e di altre teorie scientifiche, ed invece indottrinano i bambini con le idee del ‘creazionismo’ (oggigiorno rietichettato ‘progetto intelligente’), uccidendo quindi la curiosità scientifica e la comprensione in migliaia di giovani menti inibendo il futuro progresso scientifico. In molte nazioni arretrate, persone scarsamente educate subiscono il lavaggio del cervello dai leader religiosi portandoli a credere che c’è una migliore vita dopo la morte ad attenderli. Questo diffonde disfattismo ed ammortizza la lotta per la giustizia sociale ed un miglior tenore di vita.
Conclusione (specialmente per quelli bloccati nella vecchia triste strada della religione): Non c’è nessun dio. Smetti di preoccuparti e goditi la tua vita!
Una nota finale
Una qualsiasi delle dieci ragioni sopra esposte è sufficiente per rigettare la religione. Ho scritto questa pagina per registrare i miei pensieri su questo argomento come scienziato, e naturalmente la stragrande maggioranza degli scienziati sono atei. Molto altro potrebbe essere detto su questo argomento, ma questo saggio è stato mantenuto il più corto possibile nella speranza che sarebbe stato più leggibile.
Un resoconto molto più lucido e completo del perché molti scienziati rifiutano la religione può essere trovato nel libro ‘L’illusione di Dio’ di Richard Dawkins, che raccomando di tutto cuore come ulteriore lettura.
Ogni casa e famiglia, prima o poi, ha i suoi lutti e le sue piccole tragedie, e la mia non è da meno.
Trilli non c’è più. Se l’è portata via, a quasi 15 anni, l’insufficienza renale con la quale ha combattuto per tanto, troppo tempo. E’ vero, il mondo è pieno di tragedie, omicidi, stragi, stupri, gente che muore di cancro eccetera ma non per questo la morte di una gatta non è importante. O meglio, è importante per me. Per noi. E’ stata con me e mia moglie dai primi giorni del nostro matrimonio e della convivenza, in un certo senso lei e suo fratello sono stati i nostri “figli” quando i nostri bambini erano ancora di là da venire e, successivamente, è stata un’affettuosa compagna di giochi e di avventure per Giulia prima e per Francesco poi. Come avere un peluche vivo, accettava pazientemente i giochi dei bambini senza mai perdere la pazienza. La sera andava a dormire con Giulia sul letto a castello. Non è stato sempre facile però. E’ solo grazie all’abnegazione di mia moglie Cristiana se è riuscita a vivere per 15 anni senza avere grandi problemi, a parte quelli gastrici che la facevano svomitazzare qui e là un giorno sì e l’altro pure. Sarò onesto, ho sempre mal sopportato il dovermi sentire in un certo senso “schiavo” del gatto, che per via della sua condizione mi ha a volte impedito di fare i viaggi o la vacanza desiderati, e, stupidamente, per ripicca spesso ho rifiutato di occuparmene. Questo non toglie che l’affetto che provavo per lei fosse sincero, come l’infinita tristezza che provo ora e che vedo riflessa negli occhi di tutta la famiglia. Io e Cristiana abbiamo voluto che i bambini la vedessero, che capissero, nonostante l’età, che tutto fa parte del ciclo della vita, in particolar modo la morte.
Francesco, 5 anni, è quello che apparentemente ha subìto il colpo più duro: oggi ha pianto spesso dicendo “mi manca tanto Trilli!”. Spero che sarà anche quello che recupererà più in fretta, e che in pochi giorni non ci penserà più. Giulia, che di anni ne ha 9, invece oggi era triste ma non disperata, ma avendo un carattere più riflessivo ci rimuginerà sopra per giorni e purtroppo ne sentirà l’assenza per parecchio tempo.
Oggi pomeriggio i bambini hanno fatto un disegno ciascuno e l’hanno messo nella scatola di scarpe insieme a quel poco che restava della loro amica, e tutti e quattro insieme siamo andati a seppellirla in una parte del mio terreno dove, in fila, ci sono tutte le bestiole che ci hanno accompagnato negli ultimi vent’anni, cani e gatti. Inutile dire quanto è stato difficile mettere la scatola in quel buco e poi ricoprirla, ho cercato di farlo senza guardare nessuno dei miei. Da un certo punto di vista siamo stati fortunati, se n’è andata in fretta, credo senza soffrire e senza necessità di farla “addormentare” dal veterinario.
Ora siamo un po’ più soli, la casa è più silenziosa e per qualche giorno la cercheremo ancora con gli occhi in giro. Continueremo a chiudere la porta della cucina per evitare che si intrufoli nell’armadietto dei croccantini o vada a rubacchiare qualcosa lasciato inavvertitamente sul tavolo. Staremo attenti, entrando in casa, che non cerchi di uscire di soppiatto. Continueremo a ringraziarla per quello che ci ha dato in questi anni e che chi non ha mai convissuto a lungo con un gatto non può neanche lontanamente immaginare. Continueremo a pensarla. Continueremo ad amarla. E così sarà come se non fosse mai andata via.
Lo sguardo è fisso verso Ovest, dove la nana gialla che chiamiamo Sole e che a noi sembra tanto grande, è appena scesa sotto l’orizzonte.
Fa molto freddo e ci sarà da aspettare, ma sono preparato e comunque non ho intenzione di rinunciare a fare quello che sto facendo.
Sono dieci giorni precisi che piove ed il cielo è stato coperto al 100% per tutto questo tempo, e non ho avuto nessuna possibilità di dare un’occhiata alle stelle, cosa che adoro fare.
Dall’altra parte, ad Est, la luce che arriva dalla città impedisce di vedere “spuntare” le prime stelle dal tessuto della volta celeste. Mi muovo un po’, cammino perché ho i piedi gelati nonostante i calzettoni e le scarpe pesanti, e siamo a Roma, non a Novosibirsk!
Il tempo passa, come sempre troppo lentamente quando aspettiamo qualcosa, ma passa e magicamente si inizia a vedere qualcosa là in alto, è Betelgeuse e fra poco saranno visibili chiaramente anche Al Nitak, Al Nilam e Mintaka, le stelle della cintura di Orione. Poi arrivano quasi contemporaneamente Rigel, Aldebaran e Giove, che ci fa compagnia da tutto l’inverno. Le stelle del Toro si vedono ormai tutte chiaramente, ed alle mie spalle l’Orsa Maggiore e Polaris sono già dei fari. Peccato che sia presto per vedere l’Orsa Minore, ha delle stelle molto più fioche ma non per questo meno affascinanti.
Intanto è diventata visibile la spada di Orione ed al centro si intuisce, guardandola con un semplice binocolo, la grande Nebulosa di Orione che ci appare come una macchia confusa di cinque stelle molto vicine tra loro.
Ma ormai l’ultimo chiarore del giorno è sparito e mi rivolgo di nuovo ad Ovest, in cerca di un punto sfocato poco al di sopra della linea dell’orizzonte. L’ho individuato ma sarà lui? Inforco il binocolo e finalmente la vedo che erutta la sua coda in tutta la sua gloria. C/2011 L4, per gli amici Pan-STARRS.
E’ uno spettacolo che non capita tutti i giorni, ho avuto la fortuna di vedere altre comete negli anni passati ma ogni volta è sempre emozionante. Mi accorgo che mi sto facendo un po’ prendere come mi capita sempre in questi casi e mi spunta qualche lacrima (o sarà il freddo?). La seguo finché posso, una ventina di minuti con le mani che a malapena riescono a tenere il binocolo tanto sono diventate insensibili, finché la vedo poggiare dolcemente sulla linea dell’orizzonte, per qualche minuto è ancora visibile la coda e poi sparisce del tutto.
Mentre metto via il binocolo e scendo dal terrazzo per rientrare in casa a riprendere sensibilità alle mani comincio a pensare. Ci sono voluti 27 milioni di anni dalla prima scimmia antropomorfa all’Homo Sapiens e questa cometa in particolare tornerà fra 100 milioni di anni. Non so se il nostro pianeta, questa fragile oasi nel nulla cosmico, sarà ancora abitato per quella data ma di sicuro quelli che la vedranno passare non saranno uomini come noi. Saranno esseri superiori, spero migliori, che avranno trovato un compromesso tra benessere personale e sfruttamento delle risorse, perché se non lo avranno trovato semplicemente non saranno lì.
Le loro conoscenze saranno la summa di quelle delle persone che li hanno preceduti, e forse parleranno anche di noi, e diranno ai loro figli “l’ultima volta che questa cometa è passata qui vicino la Terra era abitata da un popolo primitivo che inquinava persino l’ambiente nel quale viveva”
Vorrei concludere con le parole di Edgar Mitchell, un uomo che ha camminato sulla Luna e che vorrei fare mie perché è esattamente quello che penso:
“Nello spazio esterno si sviluppa una coscienza globale istantanea, un orientamento verso le persone, una intensa insoddisfazione con lo stato del mondo, e un senso di costrizione a fare qualcosa al riguardo. Da lì sulla Luna, la politica internazionale sembra così meschina. Vorresti prendere un politico per la collottola e trascinarlo lontano per un quarto di milione di miglia e dire: ‘Guarda quella, figlio di puttana!’”