Astronomy Domine

Credo che, in assoluto, la domanda più inflazionata in campo astronomico sia “Ci sono altre forme di vita intelligente nell’Universo?”.
Ora, volendo sorvolare sul fatto che nutro fortissimi dubbi che esistano delle forme di vita intelligente persino sul nostro pianeta, sapere se queste forme di vita extraterrestri ci siano o meno è ovviamente di importanza fondamentale. In realtà, potrebbero esistere ORA migliaia di civiltà, il punto è: fino a che punto sono progredite? Su altri pianeti potrebbero vivere esseri ancora allo stato primitivo come esseri tecnologicamente molto più avanzati di noi. Per quanto ne sappiamo potrebbero esserci state altre civiltà ora estinte, o potrebbero essercene nel futuro quando saremo estinti noi. Quello che cerco di dire è che non sappiamo niente. Ma quando anche avessimo la certezza che esiste una civiltà molto progredita, che ha sviluppato una qualche forma di viaggio interstellare e che è in grado di visitarci, dovremmo spostare l’attenzione su un’altra domanda: siamo davvero sicuri che sia una cosa buona essere visitati da questi alieni?
Non è un discorso razzista e neanche ho paura dell’invasione aliena.
Dimenticate per un attimo gli alieni cattivi di Independence Day o La Guerra dei Mondi, immaginate invece una razza di alieni pacifici e desiderosi di diffondere la loro tecnologia e le loro scoperte ad altre forme di vita. Magari anche antropomorfi per soddisfare il nostro gusto estetico.
Devo essere onesto, io non vorrei MAI che la razza umana venisse portata a conoscenza di strumenti e mezzi per poter portare i nostri conflitti e la nostra vergognosa ingordigia su altri mondi. Non vorrei mai un’astronave che possa portare la nostra specie su un altro pianeta da devastare.
Non siamo pronti per tutto questo.
Credo che una società tecnologica progredita che conosca il viaggio interstellare abbia dovuto superare conflitti interni e divisioni per giungere a questo traguardo prima di autodistruggersi in un olocausto nucleare o di morire di fame per mancanza di risorse e sovrappopolazione.
Non voglio neanche immaginare gli utilizzi cui i nostri lungimiranti governi potrebbero pensare per le nuove tecnologie che ci venissero donate.
Sono troppo pessimista? O forse finora nessuno ha mai agito in modo da farmi pensare che possa accadere l’opposto?
Se potessi scegliere io cosa fare, se fossi io l’alieno che giunge su questo pianeta, sarei molto simile al Klaatu di Ultimatum alla Terra, non diffonderei conoscenza ma cercherei solo di educare gli umani al rispetto.
Perché alla fine solo di questo si tratta.
Se c’è rispetto possiamo appartenere a religioni, culture, razze, etnie, paesi, lingue, continenti diversi ma l’uno non tenterebbe di prevaricare l’altro. Non cercherebbe di lucrare sull’altro. Ma da soli, evidentemente, non riusciamo a capirlo.
Spiace vedere che il 90% dei conflitti sono causati dalle religioni. La religione parla di pace e invece avvelena il mondo, ragazzi. Qualunque essa sia. Una visita di una civiltà aliena potrebbe forse aprirci gli occhi anche su questo. Se a visitarci fosse una specie di insetto o di polipo o di vattelappesca hai voglia a dire “a sua immagine a somiglianza”! Paul insegna…
Nel mio piccolo, ai miei figli sto cercando di insegnare solo tre regole: essere cortesi, essere cortesi, essere cortesi.
Basta poco. E’ difficile entrare in contrasto con qualcuno che è calmo, paziente e disponibile.
E’ un piccolo sforzo che tutti potrebbero e dovrebbero fare, facciamoci trovare pronti, e se nessun alieno venisse a trovarci, bè, ci avremmo comunque guadagnato.

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Waiting for the worms

Ultimamente macino parecchi chilometri in bicicletta, praticamente tutti i giorni.
Quando le gambe girano per conto loro per la testa non c’è molto da fare e così guardandomi intorno vedo delle cose che mi portano a farmi delle domande.

Mi chiedo ad esempio perché si cerca di cementificare e costruire praticamente ogni spazio libero anche nella periferia ex agro romano in cui vivo, si fanno case che nessuno può comprare.

Ho gli occhi per guardare e solo nei 10 km tra Via Boccea e Via Cassia ci sono CENTINAIA di appartamenti ben progettati, ben costruiti, molto belli da vedere ma assolutamente e tristemente vuoti. E sono in questo stato da quasi cinque anni. Un paio di mesi fa qualche imbecille da centro sociale ha pensato che vista la grande disponibilità si poteva provare a prendersele gratis. Occupandole. Anzi, okkupandole!

Per fortuna per una volta le forze dell’ordine sono riuscite ad intervenire in tempo e la cosa si è risolta. Ma sto divagando come al solito visto che per quanto strano possa sembrare, la cosa più strana – colpo di scena – non è neanche che queste belle case non si vendano.

La cosa secondo me veramente assurda è che sotto queste case, al livello del piano stradale, ci siano in vendita (neanche in affitto) dei NEGOZI.

Capite? In tutta Italia i negozi chiudono ad un ritmo impressionante, anche quelli più grandi e specializzati, ma si buttano via soldi per costruirne di nuovi ed inutili. Inutili per più di un motivo, aggiungerei.

Primo, perché ce ne sono già tanti sfitti da tempo di quelli che hanno chiuso negli ultimi anni.
Secondo, perché non credo che qualcuno creda davvero che la crisi attuale si possa risolvere senza lacrime e sangue.
Terzo, perché anche a crisi finita ci saranno parecchie remore a rischiare di nuovo tutto per aprire una nuova attività. Ed i vecchi negozianti – lo dico per esperienza familiare – non saranno sicuramente della partita. Hanno già dato. Tanto. Troppo.

Purtroppo, o per fortuna a seconda dei punti di vista, molti non si sono ancora resi conto che l’Italia è un paese che sta morendo. I vecchi sono sfiniti e tanto per agevolare l’occupazione giovanile lavorano ancora a 66-68 anni. I giovani sono provati da anni di precariato, e con la disoccupazione giovanile al 40% non vedono l’ora di potersene andare.

Siamo troppo stupidi per capire quali sono le cose da fare per mitigare gli effetti devastanti della crisi.
Non posso, non voglio pensare che chi ci governa sappia cosa e come fare e non muova un dito per timore di scontentare questa o quella lobby, la chiesa, la Germania, l’Europa. Chi se ne FOTTE, dell’Europa, giusto? Prima gli Italiani.

Dopotutto, il governo è al servizio dei cittadini, non deve servirsi dei cittadini. Anche se l’impressione che si ha è proprio quest’ultima.

E allora dico io, se questo Paese (non si può dire “di merda”, c’è una sentenza di Cassazione. Ora è vietato anche dire la verità) deve morire facciamo in modo che l’agonia duri il meno possibile.

Vedrete che poi i vermi arriveranno.

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Friends will be friends

Quando perdi un amico, con lui se ne va una grande parte di te.
Sai che non avrai più modo di vederlo, di sentire la sua voce, di godere del suo affetto e della sua compagnia, non ci saranno più giochi, scherzi e risate insieme.
Vai avanti, perso nei ricordi e con una ferita nel cuore e sai che i momenti passati con lui non torneranno più.
Ed è difficile trovare le parole giuste per ricordarlo, anche per uno come me al quale le parole non fanno certo difetto.
Mi manchi, anche se sono passate solo poche ore dalla tua scomparsa.
Mi sento svuotato, annientato.
C’è un antico detto zen che recita più o meno: “L’amicizia e l’amore non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè.”
E’ quello che hai fatto tu ed anche se mi sento, e mi sentirò sempre, responsabile della tua morte, so che doveva accadere prima o poi e che questo ti ha evitato ulteriori sofferenze.
Sei stato come e più di un fratello per me, il mio grande amico; questo non mi eviterà di sentirmi solo, ma renderà il viaggio più leggero.
Grazie per quello che mi hai dato.

Ciao Rufio, ciao mio bel gattone.

Photo courtesy of Giulia Pagliero
Photo courtesy of Giulia Pagliero
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Dieci ragioni per le quali l’ateismo è superiore alla religione.

doctor god

Di Nat Queen, Professore di Matematica e Fisica della University of Birmingham, (articolo originale) tradotto e pubblicato con il consenso dell’autore.

1. Quale religione?

Ci sono molte religioni diverse, ed ognuna afferma di essere quella ‘vera’, con l’ovvia implicazione che tutte le altre siano false. La maggior parte delle religioni include anche molte sette differenti con dottrine mutualmente incompatibili. Ogni religione è ardentemente difesa dai suoi seguaci esattamente come le altre. Ovviamente non possono tutti avere ragione, ma possono avere tutti torto! E’ risaputo che bambini cresciuti in una famiglia di una particolare religione quasi inevitabilmente finiscono con l’aderire a quella religione. Questo indottrinamento è una forma di abuso sui minori. Se gli stessi bambini fossero cresciuti in famiglie differenti, i risultati sarebbero stati senza dubbio diversi. Così, la particolare religione adottata da molti individui è puramente un incidente di nascita. Anche se le dottrine di una particolare setta religiosa fossero giuste, tutte le altre sarebbero sbagliate. Ne consegue logicamente che la religione di una persona qualsiasi non è, quasi certamente, quella vera. In assenza di prove obiettive, è più razionale rigettare tutte le religioni piuttosto che adottarne una a caso. Se dio esistesse, potrebbe non approvare che le persone seguano una falsa religione!

[Nota: Poiché tutte le religioni hanno idee diverse a proposito dei loro dei, per semplicità ci riferiremo a tutti questi dei genericamente come ‘dio’, utilizzando la terza persona maschile per definizione]

2. Dove è la prova?

Non c’è uno straccio di prova in favore di nessuna religione. Libri antichi scritti quando le persone avevano poca comprensione scientifica del mondo naturale, senza prove indipendenti a confortare le loro affermazioni, non meritano una seria considerazione, anche se milioni di persone li riveriscono. Ci sono altrettante persone che seguono altre superstizioni che il resto del mondo considererebbe completamente infondate ed anche risibili. Gli antichi dei Greci e Romani erano basati su credenze consacrate ed abitudini seguite con fervore da innumerevoli persone. Perché l’idea moderna di dio dovrebbe essere migliore? Logicamente, non c’è differenza – semplicemente, non ci sono prove. Gli apologeti religiosi, che non hanno argomenti razionali a supporto delle loro credenze, spesso sfidano gli atei a provare che dio non esiste. Ovviamente, non è possibile provare la non-esistenza di dio, allo stesso modo in cui nessuno può provare la non-esistenza della fatina dei denti, degli unicorni, o di altri esseri immaginari. Se qualcuno afferma che qualche improbabile entità esiste, l’onere di fornire una prova ricade su quella persona. Credere in cose per le quali non ci sono prove oggettive merita solo il ridicolo, non il rispetto.

3. Dio è uno spregevole mostro malvagio

Dov’è il grande e compassionevole dio sul quale molte delle moderne religioni sono basate? Se un tale dio avesse davvero a cuore le persone del mondo e fosse potente come le religioni moderne affermano, potrebbe sicuramente rendersi noto a tutti in maniera incontrovertibile, dissipando così i dubbi e rivelando allo stesso tempo quale religione, se ce n’è una, è quella vera. E’ imbarazzato nel mostrarsi? Dov’era questo dio durante l’Olocausto e gli altri genocidi e massacri attraverso la storia, per non citare i disastri naturali che causano indicibili sofferenze tra gli innocenti? Dormiva? Era in vacanza? Si stava semplicemente godendo lo spettacolo perché è sadico? Troppo annoiato da tutto questo per preoccuparsi di intervenire? Puniva buoni e cattivi insieme per vendicarsi delle infrazioni di qualche persona? Un dio così ottuso, vendicativo e maligno sarebbe oltre il disprezzo, più malvagio di Hitler. Ma ovviamente non c’è motivo razionale di pensare che dio esista.

4. Perché preoccuparsi?

E’ ridicolo immaginare che un dio con il carattere affermato da molte religioni moderne possa davvero essere così egocentrico ed egoista da chiedere o anche solo aspettarsi che le persone gli rendano costantemente omaggio. Sarebbe un problema per lui che persone intelligenti non credano nella sua esistenza in assenza di ogni prova verificabile? In effetti, per un essere che ha creato l’intero Universo, tutta la popolazione umana sarebbe difficilmente notata! In una scala cosmica non c’è niente di ‘speciale’ nel nostro pianeta. La Terra gira intorno al Sole, che è una stella a malapena nella media alla periferia esterna della Via Lattea, galassia che contiene molti miliardi di altre stelle, molte con i loro propri pianeti, e ci sono 100 miliardi di galassie solo nell’Universo conosciuto. Gli scienziati sono convinti che sono innumerevoli i pianeti che possono ospitare la vita. Se un essere super intelligente potesse osservare l’intero Universo, la piccola chiazza della popolazione umana sulla Terra non sarebbe più importante di quanto lo siano per noi le formiche in un particolare giardino. Poiché non c’è prova che dio interagisca con il mondo, perché dovremmo avere qualche interesse negli strani rituali delle religioni moderne?

5. La religione è uno spreco di tempo ed energia

Pensate a tutto il tempo e l’energia spesa dalle persone religiose a predicare, pregare, cantare inni, salmodiare, borbottare, inchinarsi, inginocchiarsi, genuflettersi, fare movimenti innaturali con le mani, indossare indumenti religiosi o amuleti, digiunare, visitare santuari o ‘santoni’, fare pellegrinaggi, fare processioni, eccetera. Non esistono prove che alcuna di queste attività abbia mai prodotto risultati positivi. Oltretutto, ci sono stati numerosi incidenti quando disastri naturali o brutali omicidi sono capitati mentre grandi assemblee stavano presenziando a servizi religiosi in chiese o templi. Immaginate quanto potrebbe essere fatto se tutto il tempo, l’energia e le risorse assegnate a riti religiosi senza senso fossero deviate in scopi produttivi!

6. Non c’è bisogno dell’ipotesi dio

Gli antichi hanno inventato dio per dare una motivazione ai fenomeni naturali che non potevano spiegare in alcun altro modo – fulmini e tuoni, vulcani, cicli meteorologici e climatici, alluvioni, epidemie, il moto apparente dei corpi celesti in cielo, eccetera. Oggi, ognuno di questi fenomeni naturali è compreso dalla scienza. I princìpi generali dell’evoluzione Darwiniana sono il motivo della grande diversità delle forme di vita sulla Terra e spiegano in maniera convincente come forme di vita complesse, incluse le specie umane, si sono evolute da forme di vita più primitive, ed effettivamente ci sono prove sempre più abbondanti di questo. La cosmologia moderna ci ha reso capaci di capire come processi fisici che accadono naturalmente portano alla formazione di stelle e pianeti come la Terra. Non c’è bisogno di evocare spiegazioni soprannaturali per nessun fenomeno conosciuto. I fisici hanno oggi anche teorie plausibili per l’origine dell’Universo stesso. Nonostante molti dettagli rimangano incerti, il fatto che la scienza moderna offra delle possibili spiegazioni fisiche naturali di tutti i fenomeni conosciuti vuole dire che dio è ridondante. Il ‘dio delle lacune’ è morto!

7. L’ipotesi dio solleva più domande che quelle a cui risponde

Gli apologeti religiosi spesso dicono che dio, come creatore, fornisce una spiegazione semplice al perché siamo qui, e che questo spiega anche l’origine dell’Universo, come una ‘causa prima’. E’ vero esattamente il contrario – non spiega nulla! Un dio che ha progettato tutte le entità osservabili, incluse le molte forme di vita complesse, avrebbe dovuto essere una entità ancora più avanzata. Chi o cosa ha creato quel dio? Ciò conduce soltanto ad una infinita regressione. La risposta che dio è sempre esistito è semplicemente assurda. Che cosa ha fatto per tutta l’eternità finché ha finalmente deciso per qualche ragione che sarebbe stata una buona idea creare l’Universo? L’ipotesi alternativa che dio all’improvviso è balzato nell’esistenza è egualmente assurda. La natura del mondo contraddice chiaramente il personaggio del dio delle moderne religioni. Se dio è infinitamente buono, onnisciente ed onnipotente, perché la sua creazione è così imperfetta da produrre costantemente disastri naturali e malattie spaventose che si traducono in sofferenza indiscriminata, anche tra le persone più devote ed innocenti? Il cliché ‘dio lavora in modi misteriosi’ è soltanto un bidone.

8. La religione è fonte di malvagità

Attraverso la storia, i fanatici religiosi hanno intrapreso guerre sante e crociate, saccheggiato, torturato ed assassinato ‘eretici’ ed ‘infedeli’ semplicemente perché avevano differenti credenze. Hitler, che privatamente era un fedele cattolico, cercò di sterminare gli ebrei. Lo stato ebraico di Israele impose politiche di apartheid sui suoi abitanti arabi. Musulmani sciiti e sunniti si uccidono tra loro indiscriminatamente in Iraq. Le tensioni tra indù e musulmani che hanno accompagnato la creazione del Pakistan grazie alla separazione dall’India hanno portato alla perdita di centinaia di migliaia di vite. Sanguinosi conflitti tra protestanti e cattolici in Irlanda del Nord sono proseguite per decenni. La chiesa cattolica non si è mai scusata per il suo stretto collegamento con il regime nazista in Europa. La posizione bigotta del Papa su controllo delle nascite ed aborto è responsabile di indicibili sofferenze e morti. Alcune nazioni islamiche praticano punizioni barbare, come decapitazione e lapidazione, nel nome della religione. Varie religioni predicano mutilazioni genitali, metodi disumani di macellazione degli animali, eccetera. La religione riempie alcune persone di un tale odio verso gli altri che li fa diventare attentatori suicidi. La lista di atrocità e di crimini contro l’umanità dovuta alla religione è infinita. I difensori della religione amano dire che tutte queste cose non combaciano con lo spirito della loro religione. Ma i libri ‘santi’ sui quali le loro religioni sono basate non sono migliori. Chiunque esamini con attenzione la bibbia può leggere che dio ha inviato epidemie, ordinato omicidi e genocidi, ordinato sacrifici umani, legittimato la schiavitù, eccetera. Il corano, ugualmente malevolo, promuove saccheggio, tortura, stupro ed omicidio.

9. La religione è disumanizzante

Le persone religiose seguono vari dogmi senza pensare e sono indottrinate a non chiedere spiegazioni sulle affermazioni senza sostanza dei loro leader religiosi. Per contrasto, gli atei sono più propensi ad avere una mente inquisitiva, a pensare da soli, ed a formare credenze basate solamente sul peso delle prove. Una comprensione scientifica dei fenomeni naturali fisici e biologici ispira molto più timore che l’ingenua credenza che dio è responsabile per tutto. Come è possibile che qualcuno non sia impressionato dalla moderna cosmologia, che spiega la formazione di galassie, stelle e pianeti, dall’evoluzione Darwiniana, che è responsabile della stupefacente diversità ed adattamento della vita, dalla biologia moderna, che spiega come le cellule si dividono e come funzionano gli organismi, o dalla meccanica quantistica, che governa la struttura dell’atomo? L’ateismo è superiore anche nella sfera della moralità. E’ molto più nobile per le persone fare delle cose perché sentono che le loro azioni sono giuste piuttosto che obbedire a delle regole religiose basate sulla minaccia che qualche invisibile entità vendicativa sta guardando ogni loro mossa. Le persone razionali sono padrone delle loro vite, non schiavi che servono un qualche inesistente dio. La religione è un insulto alla dignità umana.

10. La religione impedisce il progresso

Praticamente tutte le religioni insegnano ai loro seguaci di accettare i loro dogmi senza domande, e questo inibisce il pensiero libero ed originale e l’innovazione. Gli esempi abbondano durante la storia, fino ai giorni nostri. Un buon esempio ce lo fornisce la chiesa cattolica. Galileo Galilei, uno dei più brillanti scienziati della sua epoca, fu denunciato all’Inquisizione e perseguitato per il resto della sua vita perché insegnava che la Terra gira intorno al Sole, contraddicendo il dogma della chiesa che la Terra sedeva immobile al centro dell’Universo. Ancora peggio, il grande filosofo Giordano Bruno fu bruciato sul rogo per ‘eresia’. In tempi moderni, la chiesa cattolica preferirebbe condannare innumerevoli donne alla miseria ed alla sofferenza piuttosto che permettere loro di controllare i loro corpi tramite semplici ed indolori metodi contraccettivi, e scoraggia la ricerca sulle cellule staminali, che potrebbero migliorare o salvare le vite di milioni di persone. Negli Stati Uniti, i fondamentalisti religiosi hanno obbligato varie scuole a restringere l’insegnamento dell’evoluzione e di altre teorie scientifiche, ed invece indottrinano i bambini con le idee del ‘creazionismo’ (oggigiorno rietichettato ‘progetto intelligente’), uccidendo quindi la curiosità scientifica e la comprensione in migliaia di giovani menti inibendo il futuro progresso scientifico. In molte nazioni arretrate, persone scarsamente educate subiscono il lavaggio del cervello dai leader religiosi portandoli a credere che c’è una migliore vita dopo la morte ad attenderli. Questo diffonde disfattismo ed ammortizza la lotta per la giustizia sociale ed un miglior tenore di vita.

Conclusione (specialmente per quelli bloccati nella vecchia triste strada della religione): Non c’è nessun dio. Smetti di preoccuparti e goditi la tua vita!

Una nota finale

Una qualsiasi delle dieci ragioni sopra esposte è sufficiente per rigettare la religione. Ho scritto questa pagina per registrare i miei pensieri su questo argomento come scienziato, e naturalmente la stragrande maggioranza degli scienziati sono atei. Molto altro potrebbe essere detto su questo argomento, ma questo saggio è stato mantenuto il più corto possibile nella speranza che sarebbe stato più leggibile.

Un resoconto molto più lucido e completo del perché molti scienziati rifiutano la religione può essere trovato nel libro ‘L’illusione di Dio’ di Richard Dawkins, che raccomando di tutto cuore come ulteriore lettura.

Bill Maher Quote

 

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Never too far away

Ogni casa e famiglia, prima o poi, ha i suoi lutti e le sue piccole tragedie, e la mia non è da meno.
Trilli non c’è più. Se l’è portata via, a quasi 15 anni, l’insufficienza renale con la quale ha combattuto per tanto, troppo tempo. E’ vero, il mondo è pieno di tragedie, omicidi, stragi, stupri, gente che muore di cancro eccetera ma non per questo la morte di una gatta non è importante. O meglio, è importante per me. Per noi. E’ stata con me e mia moglie dai primi giorni del nostro matrimonio e della convivenza, in un certo senso lei e suo fratello sono stati i nostri “figli” quando i nostri bambini erano ancora di là da venire e, successivamente, è stata un’affettuosa compagna di giochi e di avventure per Giulia prima e per Francesco poi. Come avere un peluche vivo, accettava pazientemente i giochi dei bambini senza mai perdere la pazienza. La sera andava a dormire con Giulia sul letto a castello. Non è stato sempre facile però. E’ solo grazie all’abnegazione di mia moglie Cristiana se è riuscita a vivere per 15 anni senza avere grandi problemi, a parte quelli gastrici che la facevano svomitazzare qui e là un giorno sì e l’altro pure. Sarò onesto, ho sempre mal sopportato il dovermi sentire in un certo senso “schiavo” del gatto, che per via della sua condizione mi ha a volte impedito di fare i viaggi o la vacanza desiderati, e, stupidamente, per ripicca spesso ho rifiutato di occuparmene. Questo non toglie che l’affetto che provavo per lei fosse sincero, come l’infinita tristezza che provo ora e che vedo riflessa negli occhi di tutta la famiglia. Io e Cristiana abbiamo voluto che i bambini la vedessero, che capissero, nonostante l’età, che tutto fa parte del ciclo della vita, in particolar modo la morte.
Francesco, 5 anni, è quello che apparentemente ha subìto il colpo più duro: oggi ha pianto spesso dicendo “mi manca tanto Trilli!”. Spero che sarà anche quello che recupererà più in fretta, e che in pochi giorni non ci penserà più. Giulia, che di anni ne ha 9, invece oggi era triste ma non disperata, ma avendo un carattere più riflessivo ci rimuginerà sopra per giorni e purtroppo ne sentirà l’assenza per parecchio tempo.
Oggi pomeriggio i bambini hanno fatto un disegno ciascuno e l’hanno messo nella scatola di scarpe insieme a quel poco che restava della loro amica, e tutti e quattro insieme siamo andati a seppellirla in una parte del mio terreno dove, in fila, ci sono tutte le bestiole che ci hanno accompagnato negli ultimi vent’anni, cani e gatti. Inutile dire quanto è stato difficile mettere la scatola in quel buco e poi ricoprirla, ho cercato di farlo senza guardare nessuno dei miei. Da un certo punto di vista siamo stati fortunati, se n’è andata in fretta, credo senza soffrire e senza necessità di farla “addormentare” dal veterinario.
Ora siamo un po’ più soli, la casa è più silenziosa e per qualche giorno la cercheremo ancora con gli occhi in giro. Continueremo a chiudere la porta della cucina per evitare che si intrufoli nell’armadietto dei croccantini o vada a rubacchiare qualcosa lasciato inavvertitamente sul tavolo. Staremo attenti, entrando in casa, che non cerchi di uscire di soppiatto. Continueremo a ringraziarla per quello che ci ha dato in questi anni e che chi non ha mai convissuto a lungo con un gatto non può neanche lontanamente immaginare. Continueremo a pensarla. Continueremo ad amarla. E così sarà come se non fosse mai andata via.

Trilli

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Spirit in the sky

Lo sguardo è fisso verso Ovest, dove la nana gialla che chiamiamo Sole e che a noi sembra tanto grande, è appena scesa sotto l’orizzonte.
Fa molto freddo e ci sarà da aspettare, ma sono preparato e comunque non ho intenzione di rinunciare a fare quello che sto facendo.
Sono dieci giorni precisi che piove ed il cielo è stato coperto al 100% per tutto questo tempo, e non ho avuto nessuna possibilità di dare un’occhiata alle stelle, cosa che adoro fare.
Dall’altra parte, ad Est, la luce che arriva dalla città impedisce di vedere “spuntare” le prime stelle dal tessuto della volta celeste. Mi muovo un po’, cammino perché ho i piedi gelati nonostante i calzettoni e le scarpe pesanti, e siamo a Roma, non a Novosibirsk!
Il tempo passa, come sempre troppo lentamente quando aspettiamo qualcosa, ma passa e magicamente si inizia a vedere qualcosa là in alto, è Betelgeuse e fra poco saranno visibili chiaramente anche Al Nitak, Al Nilam e Mintaka, le stelle della cintura di Orione. Poi arrivano quasi contemporaneamente Rigel, Aldebaran e Giove, che ci fa compagnia da tutto l’inverno. Le stelle del Toro si vedono ormai tutte chiaramente, ed alle mie spalle l’Orsa Maggiore e Polaris sono già dei fari. Peccato che sia presto per vedere l’Orsa Minore, ha delle stelle molto più fioche ma non per questo meno affascinanti.
Intanto è diventata visibile la spada di Orione ed al centro si intuisce, guardandola con un semplice binocolo, la grande Nebulosa di Orione che ci appare come una macchia confusa di cinque stelle molto vicine tra loro.
Ma ormai l’ultimo chiarore del giorno è sparito e mi rivolgo di nuovo ad Ovest, in cerca di un punto sfocato poco al di sopra della linea dell’orizzonte. L’ho individuato ma sarà lui? Inforco il binocolo e finalmente la vedo che erutta la sua coda in tutta la sua gloria. C/2011 L4, per gli amici Pan-STARRS.
E’ uno spettacolo che non capita tutti i giorni, ho avuto la fortuna di vedere altre comete negli anni passati ma ogni volta è sempre emozionante. Mi accorgo che mi sto facendo un po’ prendere come mi capita sempre in questi casi e mi spunta qualche lacrima (o sarà il freddo?). La seguo finché posso, una ventina di minuti con le mani che a malapena riescono a tenere il binocolo tanto sono diventate insensibili, finché la vedo poggiare dolcemente sulla linea dell’orizzonte, per qualche minuto è ancora visibile la coda e poi sparisce del tutto.
Mentre metto via il binocolo e scendo dal terrazzo per rientrare in casa a riprendere sensibilità alle mani comincio a pensare. Ci sono voluti 27 milioni di anni dalla prima scimmia antropomorfa all’Homo Sapiens e questa cometa in particolare tornerà fra 100 milioni di anni. Non so se il nostro pianeta, questa fragile oasi nel nulla cosmico, sarà ancora abitato per quella data ma di sicuro quelli che la vedranno passare non saranno uomini come noi. Saranno esseri superiori, spero migliori, che avranno trovato un compromesso tra benessere personale e sfruttamento delle risorse, perché se non lo avranno trovato semplicemente non saranno lì.
Le loro conoscenze saranno la summa di quelle delle persone che li hanno preceduti, e forse parleranno anche di noi, e diranno ai loro figli “l’ultima volta che questa cometa è passata qui vicino la Terra era abitata da un popolo primitivo che inquinava persino l’ambiente nel quale viveva”
Vorrei concludere con le parole di Edgar Mitchell, un uomo che ha camminato sulla Luna e che vorrei fare mie perché è esattamente quello che penso:

“Nello spazio esterno si sviluppa una coscienza globale istantanea, un orientamento verso le persone, una intensa insoddisfazione con lo stato del mondo, e un senso di costrizione a fare qualcosa al riguardo. Da lì sulla Luna, la politica internazionale sembra così meschina. Vorresti prendere un politico per la collottola e trascinarlo lontano per un quarto di milione di miglia e dire: ‘Guarda quella, figlio di puttana!’”

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ɐıןɐɹʇsnɐ

Voglio andare down under. Cioè, giù di sotto.
Anche se, a mio modesto parere, sarebbe più corretto dire upside down, cioè sottosopra.
Parliamo, ovviamente, dell’Australia.
Io e mia moglie ci siamo dati una scadenza per prendere quella che potrebbe essere la decisione più importante per il futuro.
Abbandonare tutto e tutti, amici, parenti, la casa dove sono cresciuti i nostri figli e il Paese dove siamo nati. Non è facile.
Ma a volte nella vita dobbiamo prendere delle decisioni scomode. Possiamo parlare chiaro senza scandalizzarci e senza timore di essere smentiti: in questo Paese non c’è più futuro.
Non ci è bastato toccare il fondo, abbiamo iniziato a scavare, e da parecchio tempo.
Nel dopoguerra sembrava che l’Italia potesse arrivare ad un ruolo di primo piano nel panorama europeo, il boom economico degli anni ’50 avrebbe dovuto creare una ricchezza diffusa e una classe dirigente adeguata. Invece no. Ci ha dato una illusione di potenza, creando i presupposti per il circolo vizioso che ci ha portati oggi, sessanta anni dopo, ai livelli di nazioni africane quanto a stabilità e crescita economica.
Cosa è andato storto? Vorrei qui fare una riflessione molto semplificata di come secondo me sono andate le cose.
L’aumento del benessere economico generale potrebbe essere stata la causa scatenante.
Chi sta bene tende spesso a fare il passo più lungo della gamba e le famiglie hanno innescato il meccanismo del debito, acquistando beni, spesso non necessari, facendo finanziamenti o comunque indebitandosi. Di riflesso questo ha aumentato esponenzialmente la presa delle banche sull’economia del paese. La classe dirigente ha pensato che dei cittadini che potevano permettersi acquisti di beni di quella portata avrebbero potuto e dovuto pagare tasse più elevate. I cittadini, che ormai erano abituati ad un determinato stile di vita, non hanno smesso di indebitarsi anzi hanno semmai aumentato i loro debiti nei confronti delle banche. Il copioso afflusso di denaro nelle casse dello Stato ha fatto credere ai governanti che, dopotutto, potevano permettersi di attingere a mani basse dal bilancio dello stato. Potete andare avanti a piacere per altri cinquant’anni in questa spirale di idiozia ed arriverete, solo per citare gli ultimi casi, a Maruccio e Fiorito.
Troppo semplicistico ed ingenuo? Probabile. Ma sembra verosimile.
Mia nonna diceva, parlando dei politici, che “il più pulito c’ha la rogna”.
Eppure non è difficile da capire. Winston Churchill, che non era un cretino qualsiasi, diceva che “Una nazione che si tassa sperando di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirandosi per il manico”.
Credo che non esista paragone più calzante per definire l’odierna situazione italica.
Veniamo da un governo di tassassini guidato da un “economista” che ha completato l’opera di distruzione della piccola e media impresa. Pensateci per un attimo, dopo gli anni ’50 e ’60 è stata tutta una parabola discendente.
E all’orizzonte non vedo prospettive di nuovi boom economici. Non ci sono più nicchie da riempire. Niente mi fa presagire che dopo cinquant’anni di caduta libera ci si possa rialzare.
Da qui la mia idea che il futuro non c’è più. Ce l’hanno rubato. Mi ci metto anche io e dovrebbero farlo tutti, in special modo chiunque abbia dei figli. Diciamolo come ad una riunione di alcolisti, alziamoci in piedi e diciamolo ad alta voce:

“ABBIAMO RUBATO IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI!”

Così, qualche tempo fa ho cominciato a ponderare l’idea di lasciare l’Italia. L’ho già detto, è dura. Ma dobbiamo porci una domanda fondamentale: cosa siamo disposti a barattare per far vivere ai nostri figli una vita degna di essere vissuta? A cosa siamo disposti a rinunciare? Nel mio caso,a tutto. Dopo avere valutato attentamente i pro e i contro di questa scelta mi sono reso conto che gli unici contro sarebbero la lontananza mia e di mia moglie dalle rispettive famiglie. Scelte, ancora una volta.
Come quella del paese dove trasferirsi, e l’Australia è il paese ideale.

E’ bello. Un ecosistema rimasto isolato per quasi 70 milioni di anni, con una fauna unica e bellezze naturali indescrivibili.
E’ democratico. Chi vive in Australia ha gli stessi diritti dei cittadini Australiani anche se ha solo un visto di lavoro non permanente.
E’ accogliente. Gli stranieri sono benvoluti in quanto considerati risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del paese.
E’ solido. In un’area estesa quanto il Nord America vivono circa 23 milioni di persone che non riescono a soddisfare l’ampia richiesta di lavoro. La parola disoccupazione è sconosciuta e gli stipendi sono elevatissimi.
E’ aperto. In Australia convivono persone di un numero altissimo di nazionalità diverse, attualmente il più alto al mondo.
E’ attento. Proprio per il prolungato isolamento l’Australia non può permettersi invasioni di insetti della frutta o virus sconosciuti, tipo l’afta epizootica e quindi i controlli sulle persone che arrivano sono accuratissimi. C’è una lista di cose che non si possono portare.
L’Australia è anche tante altre cose che non è necessario scrivere qui.

Fra poche ore apriranno i seggi per le elezioni.
Per quanto mi riguarda saranno lo spartiacque della mia vita, anche se non sono ottimista sul risultato.
Il Governo che uscirà da queste elezioni dovrà dare almeno un segnale di cambiamento entro il primo anno di vita, altrimenti sarò costretto a dire addio al mio Paese (quanto meno a provarci), e per quanto allettante è una prospettiva che un po’ mi spaventa.
Ma molto, molto meno che ritrovare al Governo le solite vecchie facce.

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Ad astra

Non trovo mai niente.
Conosco però un sacco di persone che, a sentirle, riescono sempre a trovare qualche cosa.
Un telefonino, 50 euro, documenti, computer, chiavi, tablet, gioielli, zaini, portafogli e tutto un bazar di cose che la gente, distrattamente, perde. Non entro nel merito del “cerco il proprietario o me lo tengo”. Non serve. Dopotutto siamo italiani.
Queste persone che vivono la loro vita a testa bassa si considerano fortunate perché trovano sempre qualcosa.
Io no. Ma non perché sono sfortunato.
Semplicemente, sono abituato a guardare in alto. Mi capita spesso di stare di notte all’aperto a guardare le stelle, vivere in campagna aiuta e lo faccio sin da bambino (consapevole che tra una cosa e l’altra non riuscirò mai a mettere via abbastanza soldi da comprare un telescopio con i controcosi per trasformare una semplice passione in un vero hobby) e più di una volta mi è capitato di inciampare come un fesso.
Ma più che un fatto del momento è una vera attitudine per me guardare oltre. Lo faccio sempre, anche di giorno non sto mai a guardarmi i piedi come tanti ma cerco di spaziare con lo sguardo spinto da una curiosità innata. A volte penso che se ci siamo evoluti così tanto è solo grazie alla curiosità. Ho letto una frase tempo fa, di solo due parole: “Question everything”.
Rispecchia esattamente il mio modo di pensare e di vivere. Se tutti al mondo la pensassero così sarebbe un mondo n volte migliore. Ma purtroppo c’è ancora gente che crede a un suo dio, all’oroscopo, alla profezia Maya, al santone che toglie il malocchio. Accettano supinamente qualsiasi cosa viene loro detta senza farsi il minimo scrupolo di chiedersi, quantomeno, se sia minimamente possibile verificare scientificamente questa cosa.
Una persona a me molto vicina, vedendo il genere di libri che leggo (Dawkins, Hawking, Russell, Schopenauer passando per Einstein, Hack ed altri), mi ha detto che non dovrei fidarmi ciecamente di un libro scritto da un uomo come me, che per definizione è fallibile. Il pensiero che libri come la bibbia siano stati anch’essi scritti da uomini ma tanti non abbiano nessun problema a fidarsene ciecamente non l’ha neanche sfiorata.
E’ una delle tante prove che le religioni sono il male di questo mondo. Vedere il grottesco teatrino delle cerimonie religiose mi disgusta profondamente. Vedere gente che va in chiesa tutte le domeniche a battersi il petto (e a confrontare i vestiti per ostentare quello più bello) e poi quando ti incontra per strada, cristianamente, neanche ti saluta, offende la mia intelligenza.
Mi consolo sapendo che i giovani non frequentano quasi più le chiese. A malapena fanno la comunione e solo perché “è la festa dei bambini”, e questa è una speranza per il futuro. Quasi nessuno si fa più prete per fortuna, e credo davvero che di qui a cinquant’anni il cristianesimo sarà un ricordo.
E questo solo grazie all’istruzione. Per altre religioni ci vorrà molto più tempo, perché nei paesi del terzo mondo o in medio oriente l’istruzione non è una priorità, ma alla fine scienza e progresso vinceranno.
E sarò ben felice di continuare a non trovare niente.

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